Ripartire con primarie e rinnovamento


L’Aquila – (di Salvatore Santangelo – coordinamento regionale Pdl – Abruzzo) – Come ha sottolineato Gianfranco Giuliante nel suo intervento di ieri, il Pdl ha la possibilità di riprendere slancio facendo tesoro dello stop incassato nelle ultime elezioni amministrative. Può farlo se affronta questo momento con serenità, senza “cacce alle streghe”, ma aprendo una fase di rinnovamento che non può prescindere dal coinvolgimento della base: occorre dar forza ai congressi nazionali e soprattutto a quelli locali, perché il nostro movimento deve ripartire da una robusta e articolata strutturazione territoriale.
In questa direzione vanno certamente le scelte del Presidente Berlusconi con la nomina del nuovo segretario politico, l’apertura della stagione congressuale e l’utilizzo delle primarie per la scelta dei candidati. È fondamentale saper selezionare il merito e premiare la capacità di mobilitazione e le istanze partecipative. È sotto gli occhi di tutti come i partiti siano profondamente cambiati, ma anche come questa transizione non sempre sia stata gestita per il meglio.
Senza criteri selettivi rigorosi e certi si apre spesso la strada a scelte estemporanee che nulla hanno a che fare con la politica e che, anche se premiate dalla vittoria elettorale, si rivelano effimere o incapaci di incidere realmente sui problemi. Il candidato deve essere espressione del territorio, e non imposto dai vertici di partito o di coalizione.
Lo stesso Berlusconi ha dichiarato di essere favorevole «alle primarie, purché si sia certi che i votanti siano davvero sostenitori del Pdl e non magari infiltrati della sinistra»; ma, oltre a definire correttamente e in modo trasparente le caratteristiche dell’elettorato attivo, bisogna stabilire se le primarie debbano tenersi nell’ambito del solo partito di maggioranza o dell’intera coalizione. Questo è un importante nodo da sciogliere. Inoltre, perché la tornata elettorale abbia successo, la “rosa” dei candidati non può e non deve essere imposta dall’alto, come in un sondaggio. Certo le primarie non sono la panacea di tutti i mali: il triste e squallido spettacolo di quelle del Pd a Napoli è sotto gli occhi di tutti. Ma la loro introduzione e, come suggerisce lo stesso Berlusconi, “istituzionalizzazione” per legge, può certamente rappresentare un passo avanti per superare l’attuale fase di empasse. Grazie a Filippo Piccone, a Gianni Chiodi e a Gianfranco Giuliante, la provincia dell’Aquila e in generale l’Abruzzo possono essere considerate per il Pdl una sorta di roccaforte (governiamo la Regione, quattro Province e tre Capoluoghi di provincia su quattro), ma fino a qualche anno anche la sinistra avrebbe potuto dire lo stesso. Questo a dimostrazione di come divisioni, personalismi e localismi possono distruggere anche quella che sembra la costruzione più solida. E dunque, come mi sforzo di ripetere da anni, le primarie possono rappresentare un valido contributo per accompagnare il consolidamento dei successi del nostro partito e la città dell’Aquila verso la sua rinascita attraverso i suoi migliori uomini e donne.


05 Giugno 2011

Categoria : Politica
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