Porto, NOE all’opera per i fanghi
Pescara – CATONE SPEDIRA’ LUNEDI’ I SUOI MINISTERIALI – Uscire da un pantano di omissioni annose e di burocrazia asfissiante, che ha ridotto sul lastrico centinaia di famiglie pescaresi. E’ questo l’obiettivo, dopo l’intervento ieri del sottosegretario all’Ambiente Giampiero Catone, che ha anticipato l’arrivo a Pescara lunedì di tre alti funzionari del suo ministero. Prenderanno in mano la situazione e verificheranno lo stato delle pratiche, per sbloccare il problema del mancato dragaggio. La Capitaneria ha firmato ieri sera, come abbiamo riferito, l’inagibilità parziale del porto canale, e questo dovrebbe consentire l’erogazione di indennizzi, che dovranno sostenere i marinai anche in vista dell’imminente fermo biologico. Gente rovinata, sul lastrico.
Questa mattina i carabinieri del NOE e periti della Procura hanno verificato la situazione dei fanghi, della loro lavorazione e della pulitura delle sabbie residue, che potrebbero essere usate, se adatte, per il ripascimento delle spiagge. La procedura va verificata punto per punto. I fanghi saranno analizzati da un’agenzia specializzata di Brescia. Bisognerà stabilire dove scaricare i materiali inquinati, visto che a Moscufo sono stati effettuati scarichi frettolosi e illegittimi. Tutto va insomma rifatto da capo, verificato e regolarizzato. La gente attende anche di conoscere responsabilità e possibili illegalità . Pescara vuole sapere chi è stato a rovinare la marineria e a far marcire il problema del porto canale per anni e anni. Nessuno accetterà sprechi di denaro, inerzie, colpe e inefficienze. Quindi prima di tutto ritorno dell’agibilità del porto canale, e poi identificazione di colpevoli e responsabili.
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