Cessato allarme, non è il batterio killer – Coldiretti denuncia enormi danni da psicosi


Merano – Nella tarda mattinata le autorità sanitarie del Trentino Alto Adige hanno dichiarato il cessato allarme: non è affetto da Escherichia Coli il tedesco ricoverato a Merano. Un primo caso sospetto di batterio che tutti chiamano ormai killer sarebbe stato segnalato da un quotidiano locale in lingua tedesca. Gli accertamenti successivi hanno consentito di stabilire che le cause del malessere intestinale curato sono diverse.
COLDIRETTI – L’Italia “deve chiedere i risarcimenti alle competenti autorita’ europee per i danni economici subiti ingiustamente dai produttori di frutta e verdura nazionali per il crollo dei consumi provocati dalla diffusione di notizie, poi risultate infondate, sull’epidemia di Escherichia Coli, la cui causa e’ stata attribuita dalle autorita’ tedesche all’inquinamento di una partita di cetrioli provenienti dalla Spagna”. E’ quanto ha affermato Sergio Marini il presidente della Coldiretti che ha organizzato iniziative antipanico con la distribuzione da parte degli agricoltori di cetrioli e altra frutta e verdura Made in Italy a chilometri zero nelle aree di sosta delle autostrade nel Lazio “La macchia Ovest” (zona Frosinone) e in Emilia Romagna la Sillaro Ovest (zona Bologna) A14 direzione Sud mentre a Treviso presso l’azienda agricola Barzan Luigino in via Canizzano 153/C e’ stata preparata insieme alla Regione Veneto una mega insalatona. “ll divieto alle esportazioni in Russia dove l’Italia spedisce ortaggi e legumi freschi per un importo di 4,4 milioni di euro all’anno e’ solo l’ultimo effetto della approssimazione nella gestione dell’emergenza che – ha sostenuto Marini – ha provocato un crollo nei consumi in tutta Europa e che ha colpito ingiustamente anche le produzioni nazionali di ortofrutta con perdite che hanno raggiunto i 25 milioni di euro. L’Italia – ha continuato Marini – e’ il principale produttore di frutta e verdura dell’Unione Europea con un valore complessivo delle esportazioni che ha raggiunto nel 2010 l’importo di 4,1 miliardi di euro messi ora a rischio dai ritardi accumulati nell’affrontare l’emergenza. L’incertezza – ha continuato Marini – sta avendo effetti devastanti poiche’ oltre un cittadino europeo su tre (35 per cento) evita di acquistare per un certo periodo i prodotti di cui ha sentito parlare nell’ambito di una emergenza relativa alla sicurezza alimentare, secondo l’indagine Eurobarometro. L’unico pericolo certo che corre l’Italia e’ dunque – ha concluso Marini – il danno economico per i produttori agricoli per la grande reattivita’ dei consumatori agli allarmi, veri o amplificati”.


04 Giugno 2011

Categoria : Cronaca
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