Porto, tensione in attesa di chiusura e indennizzi


Pescara – SUI DANNI DELLA BUROCRAZIA NESSUNA RICERCA DI RESPONSABILITA’ – (Foto: i danni della protesta di due giorni fa, vetri sfondati alla Capitaneria: i marinai non scherzano più) - Tutti promettono, assicurano, giurano che ci saranno soluzioni allo studio. Il sottosegretario Giampiero Catone ha assicurato che lunedì saranno a Pescara tre alti funzionari ministeriali. “Almeno su questo – ha detto – non perderemo altro tempo”. Ma la marineria resta in fibrillazione. Questa mattina, in attesa della firma delle ordinanze per la chiusura del porto, la categoria ha incontrato l’assessore regionale Mauro Febbo il quale ha assicurato che “per gli indennizzi e’ stata trovata una intesa, ma manca ancora l’ordinanza. Sara’ confezionata una delibera – ha annunciato – da notificare a Roma e Bruxelles e intanto si studia anche un ulteriore indennizzo per il fermo”. Dopo l’incontro con Febbo la marineria si e’ spostata sotto la sede della prefettura, in piazza Italia, dove era arrivato il sottosegretario all’Ambiente Giampiero Catone, proprio per parlare dell’emergenza del porto di Pescara e del dragaggio dei fanghi che lo rendono impraticabile. La chiusura, per la marineria, consentirebbe una azione efficace di dragaggio, ma gli operatori chiedono indennizzi per andare avanti in mancanza di lavoro. In piazza Italia in attesa di Catone spno stati fatti espodere dei petardi.
Il comandante della Capitaneria, Pietro Verna, ha detto che l’ordinanza per la chiusura del porto, concordata ieri, e’ pronta e mancano solo dei dettagli. Sara’ legata ai rilievi batimetrici dell’Arta. L’Arta con Amicone dice: “Fateci vedere i progetti e sapremo cosa fare”. Il prefetto Vincenzo D’Antuono il quale ha assicurato che se non sara’ emanata oggi, al massimo sara’ emanata domani.
I marinai gridano che il porto è ormai morto, inservibile, pericoloso, e lo hanno fatto chiaramente capire al sottosegretario Catone. Di tentare di capire dove sono le colpe dei ritardi e dove si annida la burocrazia ha ha causato il disastro, non se ne parla neppure: Su questo argomento nessuno risponde. Eppure, ci sono danni enormi e ora anche indennizzi da pagare. Ma non colpevoli: vecchia, eterna corsa all’occultamento delle vere responsabilità.


03 Giugno 2011

Categoria : Cronaca
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