“Sconvolte le funzioni commissariali”
L’Aquila – “La sentenza del Tar e’ una sentenza molto importante e ben argomentata, ma stravolge l’interpretazione che lo Stato e la Conferenza delle Regioni ha dato alle funzioni commissariali”. Lo ha detto il presidente della Regione e Commissario per la sanita’ nel corso del suo intervento al Consiglio regionale straordinario convocato nel pomeriggio di oggi per discutere i poteri del Commissario. “Basti pensare – ha aggiunto il Presidente – che ogni delibera commissariale, sopratutto quelle impugnate, sono state approvate dallo Stato e dalla Conferenza delle Regioni a mezzo del Tavolo di monitoraggio composto da ministero della Salute, dal ministero dell’Economia e dai rappresentanti della Conferenza delle Regioni italiane”.
La lunga relazione del Presidente ha toccato soprattutto le tappe della riforma sanitaria in atto che ha portato “l’Abruzzo ad uscire dalle regioni cosiddette canaglie”. “Come commissario ho posto in essere tutte quelle decisioni che erano indispensabili affinche’ ci fossero valutazioni positive sull’andamento della sanita’ abruzzese, cosi’ da ottenere dapprima lo svincolo parziale delle risorse trattenute dallo Stato ed erogabili solo al raggiungimento di certi obiettivi del piano di rientro e poi anche lo sblocco del turn-over dei medici. Ma la cosa piu’ importante e’ che abbiamo evitato un nuovo aumento coattivo delle tasse agli abruzzesi. Altre regioni, lo ripeto, non sono riuscite in quest’intento e nel 2011 i loro abitanti pagheranno forti tasse aggiuntive”. In particolare, sulla sentenza del Tar il Presidente ha aggiunto che “secondo il governo nazionale ed i governi regionali riunitisi qualche giorno fa a Roma proprio per esaminare la sentenza del Tar Abruzzo, quest’ultimo avrebbe fondato la sua decisione sulla base di una ‘visione statica’ e non ‘dinamica’ del Piano di rientro. In altre parole, il piano di Rientro proprio perche’ datato (scritto nel 2007) e fondato su situazioni di fatto all’epoca esistenti in Abruzzo ed anche su standard sanitari nazionali superati, non potrebbe essere considerato un monolito per l’evidente ragione che il Piano di Rientro – datato 2007 – non e’ stato attuato nel 2007 e nel 2008 e, quindi, non puo’ non essere visto e giudicato se non in chiave dinamica. Il Piano operativo ne sarebbe la prosecuzione aggiornata al mutato scenario ed ai mutati standard sanitari”.
Sul fronte politico, il presidente non ha mancato di censurare l’atteggiamento dell’opposizione “di forte chiusura” nei confronti dell’attuazione del piano di rientro e del piano operativo. “Da voi posso aspettarmi ben poco, l’atteggiamento e’ stato di completa chiusura ai cambiamenti necessari. Forte opposizione alla riconversione dei piccoli ospedali; forte opposizione alle riforme sulla sanita’ privata. ma anche levate di scudi sulla riduzione delle unita operative complesse che non significa ridurre i servizi ma ridurre il numero dei primariati che in abruzzo – chissa’ perche’ ? – era elevatissimo in proporzione alle altre regioni. Oppure la levata di scudi sull’introduzione della compartecipazione che, lungi dall’essere un capriccio del presiedente della regione, e’ una legge che risale al 2001 e che tutte le regioni italiane applicano da anni. Non ho mai sentito dall’opposizione – ha concluso il presidente della regione – una proposta tesa a scendere nel concreto e rischiare l’impopolarita’, eppure non c’e’ dubbio che una riforma sanitaria che non elimini sacche di privilegio e che non provochi contestazioni non e’ quello che serve all’Abruzzo”. (AGI) Com/Ett
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