Merita tutto ciò la sinistra abruzzese?

(di G.Col.) – Andato bene in provincia dell’Aquila al primo turno (con la presa di diversi comuni un tempo “rossi”), il centrodestra ha incassato tre schiaffi ai bollattaggi, perdendo sonoramente in tre città importanti come Vasto, Lanciano, Francavilla. Ha tenuto invece Roseto. Direte: stima nei confronti dei sindaci, non segnale politico autentico. Comunque, il centrosinistra la mette in politica e canta subito vittoria. Il capo “pidino” parla a urne ancora calde con enfasi addirittura di “cambio del vento in Abruzzo”. Ma quale cambio del vento, se l’Abruzzo è in mano al centrodestra a tutti i livelli?
Piuttosto c’è da chiedersi se PD e compagnia meritino il successo che hanno avuto al ballottaggio. Basta parlar male di Chiodi dalla mattina alla sera, per vincere? Basta strepitare sul piano sanitario? Bastano fiumi di invettive ad ogni piede sospinto, aprire bocca e dire sempre no? Basta l’ecologismo da depliant? Basta aggredire la SNAM per il metanodotto? E magari ignorare come se niente fosse il porto canale di Pescara? O l’inesistente ricostruzione aquillana? No, è difficile crederlo. La sinistra dovrebbe difendere a spada tratta disoccupati, precari e terremotati, fare il mestiere della sinistra. Che non risulta faccia, tranne poche eccezioni, lasciando il compito di dire le cose più utili, magari, a Italia dei Valori. Quindi ci chiediamo se abbia meritato le vittorie che ha avuto, o se piuttosto abbiano prevalso le simpatie personali dei sindaci e situazioni del tutto locali. Ma più ancora ci chiediamo se vincitori (ma anche i vinti) valutino nel giusto peso la fortissima astensione, ovvero la riposta più forte alla politica stancante, rissosa, insulsa, inaffidabile e vociante. Che dilaga. Mentre arretriamo come gamberi, ci impoveriamo, ci precarizziamo, e teniamo il 30% dei giovani a marcire come utensili arrugginiti. E i vecchi a vivere con 500 euro al mese. La destra qualcosa dice e fa, la sinistra dov’è?