E’ morto Biagio Agnes
(di Carlo Di Stanislao) – Era nato a Serino, in provincia di Avellino ed attualmente era direttore della Scuola di Giornalismo dell’Università di Salerno. Biagio Agnes, mitico direttore della Rai degli anni migliori, si è spento la notte scorsa, al’età di 82 anni. Sotto la sua direzione fu istituito il centro televisivo di Saxa Rubra e la Rai avviò nuovi servizi come il Televideo, sperimentando le nuove tecnologie via satellite e dell’alta definizione. La Presidenza della Repubblica gli conferì il titolo di Cavaliere del Lavoro nel 1987 e di Cavaliere di Gran Croce nel 2005. “Se ne è andato un uomo che ha fatto un pezzo di storia della Rai. Perchè il nome di Biagio Agnes faceva rima con Rai. È stato un direttore generale forte di un servizio pubblico forte, autorevole, riconosciuto e rispettato”, ha detto il presidente della Rai, Paolo Garimberti, commentando la scomparsa di Agnes da Parigi, dove si trova per un incontro con i vertici della televisione pubblica francese. Sergio Zavoli, presidente della commissione di vigilanza Rai, poi, dichiarato: “Biagio Agnes é stato un direttore generale che ha speso tutte le sue energie in difesa di una Rai da intendersi come, e soprattutto, un servizio pubblico. Tutto ciò che di buono conserva e rilancia il prestigio dell’azienda é largamente segnato dalla sua indimenticabile e coerente testimonianza professionale, umana e civile. Questa sua dedizione si lega al ricordo di una grande, solidale amicizia.” Ha portato il cordoglio della Rai tutta ai famigliari la nuova direttrice Rai Lucrezia Lei, recatasi a casa della scomparso stamani. Da domani, poi, dalle 9 alle 18, sarà allestita una Camera ardente nella sede Rai di Saxa Rubra. Giornalista presso varie testate campane e nazionali, Agnese era entrato in Rai nel 1958: redattore alla sede di Cagliari, capo servizio al Giornale Radio, condirettore del Telegiornale, fondatore e direttore del Tg3, vice direttore generale per la radiofonia. Dal 1982 al 1990 fu il capo incontrastato di viale Mazzini: inaugurando, come detto, il Televideo, le trasmissioni via satellite e l’alta definizione. Nel 1990 diventò presidente della Stet, la holding delle telecomunicazioni, e nel ’97 presidente di Telemontecarlo. Un curriculum poderose che gli consentì di ottenere nel 1987 la nomina di Cavaliere del Lavoro e nel 1992 la laurea honoris causa in Comunicazione e Telecomunicazioni dell’Università di Buenos Aires. L’ultimo suo incarico, dal 2006 ad oggi, è stato la direzione della Scuola di Giornalismo dell’Università di Salerno. Lo scorso 16 maggio l’ultima apparizione pubblica di Agnes, alla Pontificia Università Lateranense di Roma, in occasione della Lectio magistralis di Ettore Bernabei, nel giorno del suo novantesimo compleanno. Agnes certamente ha saputo e meglio di altri, interpretare con serietà e rigore il suo ruolo al’interno della classe dirigente di questo Paese, contradistinguentosi per doti di umana sensibilità e pacato equilibrio. Figlio di un ferroviere e di area cattolica, Agnes è sempre stato un difensore del ruolo del servizio pubblico, anche nei periodi piu’ difficili quando si cercava di delegittimarlo a favore del monopolismo privato. Il suo ultimo impegno, conclusosi pochi giorni fa, il 25 maggio, era stato presiedere l’edizione 2011 del premio “Amalfi”, una edizione tricolore, colorata di bianco, rosso e verde, in occasione del centocinquantenario dell’Unità d’Italia, con premio, per il giornalismo televisivo a Mentana che, come è scritto nella nota della giuria “assumendo la direzione del Tg di La7, ha suscitato entusiasmi nel pubblico e raccolto plausi della critica proponendo un prodotto libero ed innovativo”. L’ultimo premio Agnes l’aveva ricevuto dal Gotha del giornalismo a Sant’Angelo d’Ischia lo scorso giugno ed anche in quella occasione aveva parlato di oraggio e libertà per il vero giornalismo, parole che oggi paiono proprio cadere nel vuoto.
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