A L’Aquila processata la scienza? Chi lo dice è bugiardo e in malafede
L’Aquila – (di G.Col.) – Pubblichiamo di nuovo, come ci è stato chiesto da più parti, il seguente servizio, apparso ieri in apertura. “C’è chi sta consolidando la “difesa” della Commissione Grandi Rischi, rinviata a giudizio per omicidio plurimo e lesioni dal giudice Gargarella, processo il 20 settembre. C’è un’intera estate di mezzo, ma secondo il potente meccanismo occulto che sovrintende anche a parte dell’informazione (un’altra parte per fortuna è libera e autonoma), bisogna martellare perchè passi il concetto del “processo alla scienza”. I giudici aquilani vogliono “processare la scienza”. Una falsità sfrontata che il TG1 ha cominciato a propalare con forza fin da ieri, scrivendo in un titolo “processati per non aver previsto il terremoto”. E’ una distorsione offensiva e cocente della verità, che chiunque può leggere negli atti giudiziari. Nessuno si è sognato di accusare Boschi e gli altri sei membri della Commissione di “non aver previsto” il terremoto del 6 aprile 2009. Affermarlo è una falsità sfacciata, non lo ha sostenuto alcun avvocato difensore. Forse qualcuno lavora nel buio perchè si dica in giro il falso, addossando ad altri il palese errore di valutazione. Chiamiamolo errore, presumendo una buona fede e anche una buona dose di ignoranza di certi cronisti piovuti a L’Aquila da chi sa dove.
Oggi c’è stato un dibattito su radio 24 Ore, un’emittente molto ascoltata specie la mattina. Che fa capo al Sole 24 Ore, quindi dovrebbe possedere requisiti di assoluta attendibilità. Per quanto riguarda la presenza dell’economista giornalista e scrittore Oscar Giannino, niente da dire. Sulla composizione del tavolo forse sì: c’erano l’avv. Biondi, uno dei difensori della Commissione, il prof. Boschi e altri. Unica voce aquilana il dr. Vincenzo Vittorini, Fondazione 6 Aprile. Un gruppo chiaramente squilibrato a favore dei difensori dei commissari. Si è tentato di far prevalere il concetto di “processo alla scienza”. Vittorini si è fermamente opposto, e Giannino ha con ragionevolezza ribadito che se i terremoti non si prevedono, non si può diffondere tranquillità nè opinioni tendenti ad escludere una catastrofe. Bene avrebbe fatto la Commissione, espressione dello Stato, a tacere sulle possibilità o meno di un forte sisma, mettendo in luce i dati storici, la situazione in atto (scosse continue da mesi) e lasciando ad ognuno la decisione del buon padre di famiglia sul da farsi. La gente doveva essere informata, non rassicurata: qualcuna delle vittime avrebbe scelto di andar via e si sarebbe salvata. O più di qualcuna.
Il concetto ingannevole del “processo alla scienza” è assurdo, e va stroncato subito, perchè non si insinui nei disinformati e dei creduloni, che sono sempre numerosi. Diciamolo e ripetiamolo da oggi al 20 settembre, altrimenti la vicenda sarà distorta e sottomessa non all’iter giudiziario, ma alle opinioni non disinteressate, viziate anche dalla politica che immancabilmente si infiltra, tenta di orientare, e semina esiziali falsità.
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