Processo agli uomini, non alla scienza
(di Gianfranco Colacito) – Rinviati a giudizio oggi dal giudice Gargarella sono gli uomini, non la scienza. Per il loro comportamento, non per quello che la scienza non sa ancora. E’ una decisione storica, sarà un processo storico, ma non deve essere una crocifissione nè una esequiale ghigliottina del sapere sismologico. Si dovrà giudicare sul mancato allarme, sulla leggerezza di taluni, sulla sottovalutazione del rischio. Esattamente come sta avvenendo in queste ore – ironia della sorte – nel Montefeltro, dove si susseguono decine di scosse, ma la notizia è sigillata, neppure viene riportata da tv e altri mass media. Tutti a bocca cucita, per prime le autorità e gli scienziati. Per non rovinare la feste turistica romagnola? E’ un dubbio raggelante. Pare il film “Lo squalo” dove il sindaco nega ogni pericolo, perchè ci sono i turisti ad Amityville.
Il 20 settembre dovranno essere giudicate sottovalutazioni, silenzi, fughe, scaricabarile, ipocrisie, ma di tutti, anche delle istituzioni. Un terremoto continuo, lungo mesi, con scosse forti, in un territorio sismico tre volte distrutto nella storia, non può essere ignorato. Una città così esposta non può non essere attrezzata per raccogliere la gente, assisterla subito, guidarla nella fuga e nella paura. Non possono non esistere piani, un’organizzazione sperimentata ed efficiente, che dicono sia in preparazione, ma solo oggi, dopo 28 mesi. Troppe cose sono andate nel peggiore dei modi e tanti debbono risponderne. Ci sono 309 morti, migliaia di feriti, e migliaia di persone devastate psicologicamente ed economicamente. Se si condanna per stalking una persona, cosa sarà mai la vicenda aquilana?
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