Grandi rischi, commenti e terremoti, ma si continua a tacere e ignorare
L’Aquila – 40 SCOSSE SISMICHE IN 48 ORE IN MONTEFELTRO, TUTTI TACCIONO – BOSCHI – “Io ho sempre fatto il mio dovere, non me l’aspettavo. Sono molto colpito, non ho voglia di aggiungere altro”. Cosi’ Enzo Boschi, presidente dell’Ingv, commenta la notizia del rinvio a giudizio dei sette componenti della commissione Grandi Rischi (tra cui lo stesso Boschi) con l’accusa di omicidio colposo plurimo.
GIULIANI – “Si tratta di un fatto storico, avvenuto in un momento in cui il mondo scientifico ci sta guardando, lo posso assicurare, si tratta di una vicenda giudiziaria che fara’ cambiare atteggiamento tra coloro che hanno responsabilita’ e altri che vogliono essere protetti, tutelati”. E’ questo il commento dello studioso aquilano Giampaolo Giuliani (ricercatore nel campo della fisica terrestre e della sismologia) alla notizia del rinvio a giudizio il 20 settembre dei sette membri della Commissione grandi rischi, accusati di omicidio colposo plurimo e lesioni in riferimento al terremoto avvenuto all’Aquila il 6 aprile 2009. “Io speravo a questo epilogo giudiziario – ha detto all’Agi lo studioso – perche’ non ci fa perdere fiducia nella giustizia, quello di oggi e’ un fatto storico, in quanto sono stati commessi errori, e’ una risposta agli uomini che hanno subito perdite. Non e’ mai accaduto – ha proseguito Giampolo Giuliani – che su un fenomeno fisico fosse stata accertata una certa responsabilita’ di chi era preposto all’incolumita’ delle persone”.
TERREMOTO – Intanto la natura si fa sentire di nuovo. Tra ieri e oggi, nella zona del Montefeltro (Bagni di Romagna, un’area fortemente sismica) si sono registrate oltre 40 scosse, alcune delle quali superiori a 3 grado Richter. Uno sciame? Precursori sismici degni di attenzione? Evento con precedenti storici?
Silenzio assoluto, persino dai grandi mass media, che tacciono la notizia, indifferenti al fatto che nella zona, tra le province di Rimini e Forlì, la gente è fortemente preoccupata e impaurita.
Ci si chiede, alla luce della sentenza di oggi, ma anche della logica comune: è corretto tacere il fenomeno, non comunicare nulla alla popolazione, non fornire dati scientifici e spiegazioni – per quanto possibili – che facciano chiarezza? I silenzi, ancora una volta, caratterizzano il mondo scientifico e quelleo istituzionale. Non è il modo migliore di comportarsi, e già dopo poche ore la sentenza del giudice Gargarella è un riferimento di assoluto rilievo.
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