Lombardi: “Ecco cosa ostacola la ricostruzione”
L’Aquila – Pubblichiamo la relazione del presidente della commissione comunale Garanzia e controllo, Enzo Lombardi, da presentare in consiglio, su ex Onpi e lavori pubblici e sulle possibili cause del mancato avvio della ricostruzione: “La Commissione di Garanzia e Controllo, nel contesto dell’esame delle attività legate al processo di ricostruzione del tessuto urbano e sociale della Città, ha avuto modo di approfondire, prendendo spunto dai disagi sociali derivanti dalla ritardata riattivazione dei servizi dell’Istituzione Centro Servizi Anziani (ex Onpi), il complessivo stato di attuazione delle Opere Pubbliche affidate alla competenza del Provveditorato Interregionale alle OO.PP. quale soggetto attuatore.
Nell’incontro avuto con il Provveditore alle OO.PP. sono emerse problematiche di carattere generale e particolare che la Commissione ritiene indispensabile riferire al Consiglio Comunale nella consapevolezza che solo un intervento consiliare può autorevolmente sostenere, nelle opportune sedi, la richiesta di modifica e/o deroghe normative che frenano e ritardano l’attività di ricostruzione della nostra Città.
Situazione Ex-Onpi
Il Provveditore alle Opere Pubbliche ha riferito che, per quanto concerne l’ex-Onpi, gli interventi per il recupero dei locali uffici, bar, ristorante ed aree annesse, in ragione della loro classificazione sismica “A”, hanno rivestito carattere prioritario e sono stati ultimati nel mese di ottobre 2010. I locali, però, non sono stati ancora riaperti al pubblico per la necessità di acquisire, in virtù della recente normativa, il certificato di prevenzioni incendi (CPI) che ha richiesto ulteriori lavori di compartimentazione. Per quanto concerne il recupero della struttura con classificazione sismica “B” e “C”, il Provveditore ha denunciato tempi più lunghi in quanto alla notevole grandezza dell’intervento si aggiunge la complessità della normativa che regola i molteplici servizi offerti dall’Istituzione. Le specializzazioni mediche, l’organizzazione e gestione dell’accoglienza e della permanenza degli anziani (RA), le nuove esigenze per l’attivazione della Residenza Sanitaria Assistita (RSA), del nucleo Alzheimer e le attività per l’assistenza domiciliare e diurna di carattere sociale hanno consigliato che l’attività di progettazione dell’intera struttura partisse solo a seguito della concretizzazione dei finanziamenti da parte del Dipartimento per le Politiche della Famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri e della sottoscrizione dell’intesa tra il Dipartimento, il Commissario delegato, il Comune ed il Provveditorato alle OO.PP. avvenuta il 15 ottobre 2010. Il progetto preliminare è ormai pronto così come il bando per l’affidamento dei lavori. Quest’ultimo, però, va rivisto a seguito dell’entrata in vigore della modifica del codice degli appalti (D.L. 13 maggio 2011, n. 70). Peraltro, incombe l’entrata in vigore del nuovo Regolamento di attuazione dei lavori pubblici che potrebbe causare nuovi ritardi se le procedure essenziali non fossero state già avviate e concluse. Il tempo necessario, salvo imprevisti, per definire e rendere utilizzabili le parti dell’edificio destinate alla Residenza Assistita ( 80+40 posti letto) è di circa 120 giorni dal verbale di consegna. Il completamento dei lavori dovrà avvenire entro un anno.
Lavori Pubblici
Nel periodo in cui erano consentite le deroghe per i tempi e le modalità delle gare pubbliche e, cioè, fino al 10 gennaio 2010, l’Ente attuatore Provveditorato alle OO.PP. ha potuto operare molto rapidamente realizzando 140 interventi di recupero che hanno permesso l’avvio di una ripresa sociale della Città. Tra questi si ricordano le scuole, la caserma della G.d.F., le opere per il G8, la caserma dei Vigili del Fuoco e le altre caserme per l’ospitalità della popolazione nonchè il complesso del carcere.
Dal 10 gennaio 2010, tutte le attività del Provveditorato alla OO.PP. sono continuate in regime ordinario nel rispetto dei tempi e delle modalità previste dalla normativa italiana ed europea. Questo ha provocato il drastico rallentamento delle attività per la ricostruzione. Non è comunque mancato il necessario impegno che ha portato all’apertura di numerosi altri cantieri quali ad esempio: il Comando Regionale della G.d.F., la Corte d’Appello,, il palazzo dell’ex Archivio di Stato, la Questura, palazzo ex Isef, 4 palazzine poste all’interno della Caserma Campomizzi, il palazzo dello stesso Provveditorato e della Corte dei Conti, la basilica di San Bernardino, palazzo Camponeschi, la scuola media Mazzini, la sistemazione di piazza d’Armi, la sede Inps. Sono, inoltre, in fase di progettazione gli immobili di proprietà del Comune di cui al Decreto n. 24 del Commissario alla Ricostruzione, quali: palazzo Margherita, l’ex palazzo Littorio e tutte le altre sedi del Comune che costituiscono i palazzi nobili del centro storico dell’Aquila.
Ciò che è emerso nella riunione convocata per l’ex-Onpi con l’intervento del Provveditore alle OO.PP. è il fatto che, non solo la ricostruzione dei pubblici edifici è molto rallentata per i suddetti motivi, ma anche che molti cantieri già avviati o da avviare rischiano di essere bloccati per il problema delle macerie la cui rimozione è attualmente affidata all’Esercito ed ai VV.FF. i quali operano in condizioni assai precarie e con una scarsità di mezzi che permette di rimuovere solo 15 mila tonnellate al giorno, quantità assolutamente insufficiente rispetto ai 4 milioni e mezzo di tonnellate già prodotte a cui occorre aggiungere le consistenti quantità derivanti dalle nuove demolizioni.
Si desume, pertanto, dalla su esposta situazione la prevedibile conseguenza del blocco dell’intera ricostruzione sia pubblica che privata se non vengono adottate adeguate misure correttive.
Sembra logico ed irrinunciabile che, almeno per tutto il periodo di vigenza dello stato di emergenza, le attività della ricostruzione possano essere avviate tempestivamente con la riduzione dei tempi in materia di appalti pubblici e, assicurando sempre e comunque la necessaria trasparenza e chiarezza delle procedure, con la normativa più opportuna a superare l’emergenza stessa.
Peraltro, rispetto alla enorme dimensione dei lavori da affrontare, è sempre più evidente l’esigenza di migliorare la capacità organizzativa e tecnico-funzionale sia del Provveditorato alle Opere Pubbliche che degli altri possibili Enti attuatori, ad iniziare dagli Enti locali per quanto di loro competenza.
A tal riguardo sia il Commissario delegato alla Ricostruzione e la Presidenza del Consiglio dei Ministri sia, se necessario, il Parlamento sono chiamati all’impegno di individuare tempestivamente le ulteriori azioni e le modificazioni delle vigenti normative per assicurare il raggiungimento degli inderogabili obiettivi sopra rappresentati”.
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