Confindustria: ricostruzione dubbia, preferite a L’Aquila le imprese non abruzzesi


L’Aquila – IL COMUNE DELL’AQUILA EMARGINA LE IMPRESE LOCALI – “Sono troppe le incertezze, le lentezze e le anomalie procedurali che stanno caratterizzando la ricostruzione a L’Aquila e nel cratere sismico, ma anche in altre zone della regione.” La denuncia del vice Presidente di Confindustria Abruzzo, Paolo Primavera (foto) - arriva a seguito della notizia per cui il Comune dell’Aquila ha ritenuto di dover invitare solo imprese del nord Italia per l’aggiudicazione di una importante opera pubblica, escludendo le imprese locali, con l’esito di vedere aggiudicato il lavoro stesso, per un importo di 891.000 euro, da parte di sette ditte del nord Italia. Una situazione denunciata nei giorni scorsi dal nostro sito, ribadita dai costruttori dell’ANCE, ma ignorata dal Comune, che non ha pronunciato neppure una parola sull’argomento.
“Da tempo, come Confindustria regionale – afferma Primavera – evidenziamo le anomalie incomprensibili che, dopo la prima positiva fase di gestione dell’emergenza, stanno accompagnando la ricostruzione a L’Aquila e negli altri territori interessati. Anomalie che oltre a determinare lentezze e lungaggini che impediscono la rinascita di quelle aree, tendono incomprensibilmente ad escludere le imprese regionali, motore dello sviluppo e quindi della ripresa economica dei territori colpiti, dalle gare di appalto e dall’aggiudicazione dei lavori. E’ una situazione insostenibile e incomprensibile da parte delle Amministrazioni locali, e in particolare del Comune di L’Aquila, che invece di sostenere le imprese, l’occupazione e l’economia locale seleziona imprese esterne alla regione per l’aggiudicazione dei lavori”.
“Sia chiaro – prosegue il numero due di Confindustria Abruzzo – che non si chiede assolutamente che possano essere solo le imprese regionali a partecipare agli appalti, anche se sarebbe auspicabile, ma il rispetto delle regole e della trasparenza nel rispetto dei principi della libera concorrenza imposta dall’UE. Il paradosso e’ che siano proprio le imprese regionali ad essere escluse dalla partecipazione ai bandi, pur essendo dotate di capacita’ e competenze tecniche ampiamente sufficienti e collaudate per poter svolgere i lavori richiesti”.
“Di fronte a tutto cio’, pertanto, Confindustria Abruzzo e’ intenzionata a porre in essere qualsiasi atto o iniziativa utile affinche’ tali situazioni non si ripetano e, contestualmente, a fare chiarezza sugli atti e sulle procedure di appalto messe in atto dalle amministrazioni locali, diffidando le stesse a perseverare in atteggiamenti e comportanti incomprensibili fino ad essere catalogabili come ostili alle imprese e all’economia regionale”. “Il sistema imprenditoriale abruzzese – chiude il vice presidente Primavera – intende rispettare le regole e dare il proprio apporto collaborativo alla ricostruzione con responsabilita’ e competenza. Pretendiamo, pero’, che anche le Istituzioni locali competenti facciano la loro parte”.
(Ndr) – La nota della Confindustria segue quella di contenuto analogo dell’associazione costruttori ANCE, a proposito delle “simpatie” inspiegabili del comune aquilano per imprese non locali. Oltre alle note, ci saranno anche iniziative giudiziarie, preannunciate dagli interessati. Qualsiasi altro comune si sarebbe precipitato a spiegare il perchè di certe scelte, che penalizzano pesantemente l’economia locale. Come è sua abitudine sui temi rilevanti, il comune aquilano (sindaco e assessore al ramo in particolare) ha ignorato i rilievi, e non ha concesso il privilegio della sua attenzione a chi pone dei problemi e delle domande. Il sistema migliore per alimentare dubbi, sospetti, e anche reazioni dure. Che alla lunga colpiranno gli interessi e l’economia locali.


23 Maggio 2011

Categoria : Cronaca
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