Schiamazzi, non è solo musica…


Chieti – Mattia La Rovere, foto, della direzione regionale di Giustizia Sociale con delega alle politiche giovanili, In riferimento all’intervento effettuato alcuni giorni fa dal capogruppo Comunale del Fli riguardante il problema degli “schiamazzi notturni” in Via Pescara, ritiene opportuno intervenire convinto che la soluzione del problema avanzata non può essere ricondotta semplicisticamente allo stop della musica dal vivo nei bar e nei locali o chiedere di regolamentare la chiusura dei bar addirittura a mezzanotte..!!!.. Prima di arrivare a provvedimenti così drastici si potrebbe almeno tentare di cercare soluzioni più realistiche che tengano conto delle esigenze di tutti. Molto sinteticamente ritengo opportuno illustrare la mia posizione in merito. Per quanto riguarda la musica all’interno del locale si dovrebbe dare la possibilità agli esercenti di suonare liberamente fino alla mezzanotte e mezza (come in tutti i comuni vicini a Chieti e Pescara), lo stop alla somministrazione di alcolici alle due (come avviene già adesso per legge), la chiusura dei locali alle tre per consentire un’ora di “decantazione” e un deflusso ordinato e graduale dai locali. Per l’esterno dei locali bisogna effettuare una campagna di sensibilizzazione da parte dei gestori per un comportamento più educato e civile dei propri clienti all’esterno dei locali e maggiori controlli della forza dell’ordine. Questa proposta rovescia molte delle ipotesi valutate negli ultimi giorni – a cominciare dalla chiusura anticipata dei locali – ed è stata elaborata in quanto vi è la carenza di una politica giovanile adeguata ad un’area importante come quella di Chieti, potenziale punto di riferimento per i giovani universitari e non. Con poche strutture ricettive, senza proposte culturali continue nel tempo e con una cittadella addormentata, questo non è un paese per giovani, anzi è una città in declino. La proposta di ostacolare le esibizioni musicali e quella di chiudere anticipatamente i locali sono l’ennesimo passo nella direzione sbagliata e non rappresentano l’interesse generale per una città universitaria che vuole tornare ad essere viva e giovane soprattutto in periodo estivo. Anche perché la chiusura anticipata non farebbe altro che incrementare lo spopolamento a favore dei centri limitrofi, in grado di offrire maggiori attrattive e di sfruttare al meglio le proprie potenzialità. Così, senza colpire la musica (che è un fattore di aggregazione e di incontro) e i gestori dei locali, potranno essere tutelati gli interessi dei giovani e il diritto dei residenti al riposo. Nel frattempo la laurea magistrale per l’insegnamento approda a L’Aquila probabilmente grazie anche ai risentimenti personali e politici del rettore Franco Cuccurullo ormai fuori dai giochi e senza possibilità di essere riconfermato per l’ennesima volta alla guida dell’Università D’Annunzio . Questo è un chiaro sintomo di disattenzione e disinteresse nei confronti di un bene di vitale importanza per la città in quanto comporterà sicuramente uno svigorimento dell’università D’Annunzio data la perdita di un sostanziale numero di iscritti ma la profonda gioia per il consigliere Alessandro Carbone, che , invece di studiare una proposta tesa ad andare in contro alle esigenze dei residenti , degli studenti e di chi semplicemente la sera vuole divertirsi pondera proposte a punire gestori e persone per bene che non creano preoccupazioni e grattacapi fuori strada dai locali. Ancora una volta per un comportamento negativo di pochi dovrebbe pagare l’intera collettività.


21 Maggio 2011

Categoria : Politica
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