Polo innovazione ed economia civile


Pescara -Una rete di oltre 190 imprese profit e no profit riunite all’interno della società consortile I.R.E.NE (Innovative & Responsible Economy Network), candidata a diventare il soggetto gestore del Polo dell’innovazione sociale e dell’economia civile nell’ambito dei bandi sui Poli d’innovazione del Por Fesr della Regione Abruzzo. L’obiettivo del polo è quello di consolidare e promuovere tra le imprese il modello dell’altra economia, diffondere la cultura della responsabilità sociale d’impresa e dello sviluppo sostenibile e favorire processi di interazione intersettoriale e la nascita di filiere trasversali. Il progetto del Polo è stato presentato oggi a Pescara nella sala Camplone della Camera di Commercio di Pescara durante l’assemblea dei soci della consortile IRENE che ha approvato il suo primo bilancio consuntivo.
Il polo nasce dalla collaborazione tra quattro associazioni di categoria abruzzesi, Confcooperative Abruzzo, Compagnia delle Opere Abruzzo Molise, Legacoop Abruzzo e Casartigiani Teramo e prevede l’investimento di circa 2.600.000 milioni di euro in cinque anni.
Ad aprire e moderare i lavori è stato Giampiero Ledda, presidente di IRENE che ha salutato l’assemblea ringraziando tutti i soci e i partner dell’iniziativa che “nasce da un tavolo di concertazione e condivisione che ha avuto il merito di raccogliere tutte le anime di un sistema che vuole lavorare in modo sinergico, responsabile e consapevole per proporsi al territorio partendo da una severa analisi dei bisogni e fondando la propria mission sullo sviluppo sostenibile del sistema regionale, in particolare quella del sistema sociale e dell’economia civile ”. A sostegno del progetto è intervenuto l’assessore regionale allo Sviluppo economico Alfredo Castiglione. “Avete capito prima e meglio degli altri dell’importanza di togliersi la propria casacca per indossare quella dell’appartenenza ad un sistema” ha spiegato Castiglione “presto dovrebbe esserci l’ufficializzazione dei poli e si tratta, insieme al progetto delle reti d’impresa, del futuro dell’economia regionale”. Tra gli interventi previsti da parte dei rappresentanti delle associazioni partner del progetto quello di Lorenzo Di Flamminio, vice presidente di Compagnia delle Opere Abruzzo Molise e referente Cdo Opere Sociali. “Questa giornata è la dimostrazione che IRENE esiste ed è rappresentativa di tutte quelle imprese che mettono al centro non solo il profitto ma innanzitutto la persona” ha ricordato Di Flamminio. “Ci sono già i primi risultati di questa rete di imprese tra profit e no profit” ha commentato Gianfranco Mancini, vicepresidente della Casartigiani Teramo “all’interno della legge regionale sul credito siamo riusciti a far inserire anche le imprese cooperative e no-profit e sappiamo quanto questo sia importante per loro”. “Questa non è la prima iniziativa di rete che sperimentiamo” ha aggiunto Ferdinando Di Fabrizio, presidente Legacoop Abruzzo “visto che da poco a livello nazionale abbiamo siglato l’alleanza tra le tre centrali cooperative, questa messa in campo in Abruzzo ne è una ulteriore dimostrazione”.
IL PROGETTO DEL POLO. Il progetto del Polo dell’innovazione sociale e dell’economia civile nasce dalla collaborazione tra quattro associazioni di categoria abruzzesi, Confcooperative Abruzzo, Compagnia delle Opere Abruzzo Molise, Legacoop Abruzzo e Casartigiani Teramo e prevede l’investimento di circa 2.600.000 milioni di euro in cinque anni. Il modello del polo è nato su impulso di Confcooperative Abruzzo e sulla scia di quello già esistente in Piemonte, dove la Regione ha riconosciuto la struttura tra i Poli d’innovazione vincitori del bando di gara.
Il progetto in Abruzzo è stato condiviso da 196 soci che hanno aderito alla consortile IRENE e che comprendono cooperative, imprese del non profit e in responsabilità sociale, università ed enti ricerca, fondazioni, istituti bancari e strutture di garanzia, Centri servizi per il volontariato, associazioni oltre a società nazionali di servizi specializzate nel campo dell’economia civile. Tra i soci della consortile ci sono, nello specifico, 150 imprese con sede nel territorio regionale, 7 con sede fuori regione, 11 imprese del settore agricolo e della pesca, 5 associazioni di categoria e 23 tra università, fondazioni, centri di ricerca, Centri servizi per il volontariato e altre associazioni. Le imprese associate fanno riferimento, in generale, al sistema del sociale e dell’economia civile, ma anche del socio-sanitario, dell’assistenza e dell’educazione, del turismo, della cultura e dello sport, dell’edilizia e dell’abitazione, dell’energia e dell’ambiente e dei servizi di finanza, credito e garanzia.
Il polo intende mettere in rete, sostenere il potenziamento e l’innovazione delle imprese non profit e in responsabilità sociale, anche al fine di favorire lo sviluppo di progetti ed iniziative innovative che coinvolgano imprese di diversi settori e che propongano modelli operativi in responsabilità sociale, cioè con un approccio etico e responsabile rispetto al sistema territoriale e sociale di riferimento. Per il raggiungimento dei suoi obiettivi il polo metterà in campo una serie di laboratori, attività e servizi dedicati alle imprese.
Al progetto hanno già aderito con un accordo di collaborazione le tre università abruzzesi, in particolare l’intero ateneo di Teramo e singoli dipartimenti e ricercatori delle università di Chieti-Pescara e L’Aquila. A queste si aggiungono altre università ed enti di ricerca extra regionali ed internazionali. In totale sono oltre 20 i ricercatori dei più diversi ambiti scientifici – sociologia, social housing, scienze sociali, statistica, sviluppo locale, turismo – che hanno aderito al progetto del polo.
Della rete di collaborazione fanno parte l’Aiccon, associazione italiana per la promozione della cultura della cooperazione e del non profit – uno dei più prestigiosi organismi di ricerca nel campo dell’economia sociale e della cooperazione -, il Corep (Consorzio per la ricerca e l’educazione permanente) – tra i promotori del Polo dell’innovazione sociale e dell’economia civile in Piemonte – insieme alla Fondazione per la Sussidiarietà. Tra i soci ci sono anche la Federazione delle Banche di Credito cooperativo, il Confidi Intercredit, la Fondazione Caritas, Banca Etica, l’associazione di consumatori Arco, l’associazione Isnet per la ricerca nel sociale e l’università telematica “Leonardo Da Vinci”. Hanno manifestato, tra gli altri, il loro interesse l’Osservatorio sull’economia civile della Camera di Commercio di Torino, Confcooperative Torino e il consorzio Kairos, che raggruppa cooperative sociali di Torino e Provincia e opera nel campo dei servizi sociali.


20 Maggio 2011

Categoria : Economia
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