Al tappeto banda di sfruttatori – 27 ordini di arresto
Pescara – Come abbiamo anticipato la notte scorsa, nell’operazione detta “Scoiattoli” è stata smantellata dalla polizia un’organizzazione romena di sfruttamento della prostituzione, con 27 ordini di cattura, di cui una decina da eseguire non solo in Italia. L’indagine della squadra mobile, ha spiegato il dr.Muriana in conferenza stampa, oggi, ha preso il via la scorsa estate quando una giovane prostituta romena si e’ rivolta alla questura per denunciare la scomparsa sospetta di sua connazionale, una collega di lavoro, che si sarebbe allontanata in auto con un cliente. “Quella storia non reggeva” – ha detto Muriana – e andando a fondo la mobile ha scoperto che in realta’ la donna che ha chiesto aiuto alla Questura era una sfruttatrice, e forse voleva solo evitare guai. Da li’ si e’ arrivati alla giovane fuggita dai suoi aguzzini grazie all’aiuto di un cliente-benefattore. Si tratta di una donna madre di 5 figli, costretta a prostituirsi a Bari e Pescara. Attraverso le sue dichiarazioni la polizia e’ riuscita a ricostruire il quadro dell’organizzazione, composta da diverse gang che avevano suddiviso la citta’ in piu’ zone, e ogni gruppo manteneva il controllo su una zona. Il gruppo predominante si occupava dell’area della stazione ferroviaria, gli altri del lungomare Cristoforo Colombo (suddiviso in due sottozone) e della riviera nord con il centro cittadino. Le ragazze venivano controllate in modo assillante mentre erano in strada, venivano richiamate se si coprivano troppo e se si spostavano perfino di due o tre metri e dovevano essere visibili ai “treni”, cioe’ ai clienti. In gergo venivano chiamate “scoiattoli” e il guadagno pro capite doveva essere di 400 euro a sera. Qualcuno degli indagati poi, pretendeva il controllo assoluto della propria zona, e se altre donne si prostituivano nella sua zona chiedeva di essere pagato, imponendo una sorta di tassa. Proprio queste donne hanno perfino rischiato di essere rapite, dopo l’invasione di territori altrui. Nella piramide ricostruita dalla squadra mobile c’e’ anche la figura della “donna caporale”, cioe’ quelle prostitute che a loro volta controllavano altre ragazze e istruivano le nuove leve. Alcuni romeni coinvolti in questa indagine si erano gia’ fatti notare in passato per episodi di violenza tra cui il pestaggio di un connazionale a scopo di rapina e perche’ stavano progettando il rapimento di una prostituta. Adibite a controllare in maniera spietata e opprimente le ragazze, delle prostitute più anziane, che fungevano da “kapò” e riversavano sulle malcapitate tutto il livore accumulato nel tempo, quando erano loro, giovanissime, a dover subire ogni angheria. Impiegati nell’operazione oltre 150 uomini, coinvolte con Pescara le questure di Teramo, Chieti e Bari.
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