Appalti: aquilani esclusi, ANCE protesta
L’Aquila – RICHIESTE DI SPIEGAZIONI, MA IL COMUNE RESTA MUTO – A sguazzare in lungo e largo tra gli appalti per importanti lavori nella zona aquilana sono troppo spesso ditte non aquilane e neppure abruzzesi, bensì provenienti dal Nord. Abbiamo raccolto giorni fa una segnalazione di questo grave fenomeno da parte di Oliviero Ursini, imprenditore aquilano, che ci parlava proprio dei lavori per la frana presso le sorgenti dell’acquedotto del Chiarino. Gli aquilani vengono esclusi, chiedono spiegazioni, ma il Comune fa finta di nulla e neppure risponde. Atteggiamenti gravi, che richiedono chiarimenti urgenti, magari prima di finire all’attenzione della magistratura penale o del TAR, con un ennesimo, pesante risultato: bloccare tutto per molto tempo. Che il Comune si comporti in questo modo, danneggiando le imprese aquilane, non solo è grave, ma anche sospetto, visto che non vengono fornite risposte. Inoltre, nel dopoterremoto dovrebbero essere gli aquilani e gli abruzzesi ad avvantaggiarsi, per rivitalizzare l’economia locale e dispensando occupazione.
A nome degli imprenditori scende in campo l’ANCE, associazione dei costruttori, che scrive: “Le imprese locali sono restate a guardare mentre dal Nord, 7 ditte si sono giocate l’assegnazione dei lavori per la bonifica della frana del Chiarino, indotta dal sisma, e la messa in sicurezza dell’adduttrice idrica. Importo dei lavori: 891.000 euro. L’Assessorato ai Lavori Pubblici del Comune dell’Aquila infatti ha ritenuto di non invitare alla gara ristretta le nostre imprese, pur sapendo che in questo momento di stasi per la ricostruzione del cratere, molti imprenditori stanno mettendo i lavoratori in cassa integrazione.
Già da tempo l’ANCE L’Aquila ha chiesto chiarimenti sulle procedure e sulle scelte. Alla totale indifferenza è seguita una richiesta di accesso agli atti da parte ANCE ed una diffida legale. L’ultima strada sarà quella del ricorso al TAR per compensare una palese ed ingiustificata discriminazione. Ci sono infatti molte imprese locali certificate che hanno eseguito lavori per importi e complessità tecniche di gran lunga superiori.
Le ditte, che lo scorso 31 marzo con una lettera sono state contattate per fornire il preventivo di offerta sono, chissà perché, di Brescia, Belluno, Bolzano, Genova e Trento.
“Vorremmo conoscere su quali elementi si è basata la preselezione” commenta il Presidente Frattale che aggiunge: ”Le regole vanno rispettate da entrambe le parti. Gli imprenditori locali hanno voluto impostare fin dall’inizio la loro linea etica sui principi di correttezza e trasparenza. Il caos non conviene a nessuno né agli appaltatori né agli appaltanti”.
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