Porto canale, situazione senza sbocco – La marineria verso la totale rovina


Pescara - (Foto: pescatori con l’acqua alla cintola nel porto insabbiato -immagine del Quotidiano d’Abruzzo – e i pescherecci quando potevano ancora lavorare) - La città degli imprenditori, degli spedizionieri, dei marinai, dei commercianti, è davvero nei guai per il porto canale, divenuto ormai pericoloso e impraticabile. Il sequestro del sito di Moscufo in cui venivano depositati i fanghi rimossi (in minime quantità) dai fondali del porto ha peggiorato la situazione e oggi il dragaggio è fermo. Non si vede come e quando si potrà uscire dal pasticcio, causato da anni di incuria, indifferenze, omissioni, ritardi e burocrazia pestilenziale. I soldi per il dragaggio pare ci siano, le analisi dei fanghi sono state eseguite, in parte almeno, ma l’ARTA, agenzia ambientale, le contesta. In pratica nessuno sa chi debba eseguire analisi valide, prima di scaricare i fanghi da qualche parte. Se i fanghi sono tossici, sporchi come è naturale, non possono finire in siti normali. Sono problemi che da anni dovevano essere risolti, invece no, scoppiano tutti adesso. Ed è a rischio anche il collegamento turistico con la Croazia. In tanti dicono che il porto va chiuso, e che l’economia della città sta subendo un tracollo senza precedenti. E’ il prezzo che politica, istituzioni, responsabili a chiacchiere, superstipendiati che non hanno fatto il loro lavoro, stanno imponendo ad una città incredula, esterrefatta di fronte ad un problema che non dovrebbe esistere e invece esiste da anni e stavolta si è aggravato fino al collasso. Mute le autorità, furenti i pescatori che hanno nuovamente espresso la loro protesta questa mattina. Contro chi? Non lo sanno, quindi contro tutti, dal primo all’ultimo di coloro che hanno vilipeso e oltraggiato una città marinara. Mai accaduto.


18 Maggio 2011

Categoria : Cronaca
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