Votare? Tanti ne hanno fatto a meno


(di G.Col.) – Come in tutte le elezioni, un solo dato è fuori di dubbio, perchè descritto da quel galantuomo che è il numero. Questo dato è che in tanti hanno fatto a meno dell’urna, della matita copiativa residuo italico di una struttura arcaica, e della cabina. Anzi, anche delle schede e quindi dei nuovi sindaci. Calo della partecipazione in tutta Italia, calo anche in Abruzzo, al contrario di quel che sembrava ieri ai primi rilevamenti dell’affluenza. A niente valgono esortazioni e prediche, promesse e parole: la gente se ne infischia sempre di più di chi sale in sella e cavalca. Fenomeno tipicamente consolidato nei paesi ricchi, anglosassoni, di sicura democrazia. Strano che avvenga qui, dove la democrazia è quanto meno trampa, la ricchezza un ricordo, fatiscente e offensivo il meccanismo pubblico, decadenti le istituzioni. Insomma, va tutto male. Siamo forse scesi verso quello stato di anedonia in cui non ci importa più di nulla? Sarebbe, se così fosse, la più agghiacciante conseguenza della malapolitica in cui abbiamo vissuto dal dopoguerra ad oggi. Non che prima fosse meglio, ma almeno nessuno parlava di diritti e di democrazia, quando c’erano i regimi precedenti. Una conseguenza che dovrebbe far tremare i politici, se fossero in grado di capirla. Non ci resta che sperare, confidando nello stellone italiano che manda comunque avanti questo paese, nessuno sa come e perchè.



16 Maggio 2011

Gianfranco Colacito  -  Direttore InAbruzzo.com - giancolacito@yahoo.it

Categoria : Editoriale
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