Tangenti: partito il processo D’Alfonso
Pescara – Entra nel vivo il processo all’ex sindaco del capoluogo adriatico, Luciano D’Alfonso, coinvolto insieme ad altri 23 imputati nella vicenda riguardante presunte tangenti negli appalti pubblici. Per la prima volta D’Alfonso era presente in aula. Oltre a lui c’erano anche il suo ex braccio destro, Guido Dezio, l’ex direttore generale del Comune, Antonio Dandolo, e l’ex dirigente comunale, Giampiero Leombroni. Il processo davanti al Tribunale collegiale, presieduto dal giudice Antonella Di Carlo, si e’ aperto con la testimonianza dei gestori del bar del tribunale che hanno raccontato del tentativo di concussione da parte di Dezio. In sostanza l’ex braccio destro, secondo l’accusa, avrebbe chiesto ai due 20mila euro in cambio di un aiuto per l’aggiudicazione della gara d’appalto per la gestione del bar. Non avendoli ottenuti, sempre per l’accusa, Dezio avrebbe disposto un’ispezione dei vigili urbani. Subito dopo hanno testimoniato i due agenti della polizia municipale che ispezionarono il bar. I vigili hanno raccontato di aver effettuato il sopralluogo su richiesta del Suap del Comune e di aver riscontrato la mancanza della licenza e dell’autorizzazione sanitaria. I vigili hanno anche detto che uno dei gestori del bar in quell’occasione parlo’ di una richiesta di tangenti da parte di Dezio. Poi e’ stata la volta della testimonianza dell’ingegnere Franco De Donatis, all’epoca dei fatti supervisore dell’attivita’ di manutenzione del tribunale e componente della commissione che doveva valutare la gara d’appalto per gli impianti di calore di Palazzo di giustizia. L’ingegnere ha sostenuto di aver avuto sollecitazioni da parte di Dezio affinche’ eseguisse un controllo al bar del tribunale per rilevare difformita’ che potessero portare alla sua chiusura. ‘Dezio – ha riferito il testimone- non entro’ nei particolari mi disse solo che era necessario per determinare l’annullamento di una gara bandita in precedenza’. De Donatis ha raccontato ai giudici che Dezio gli chiese anche di attribuire un punteggio alto a due delle ditte che partecipavano alla gara per gli impianti di calore. De Donatis ha infine sostenuto di aver subito pressioni anche da D’Alfonso ‘quello che ti sta chiedendo Dezio mi disse l’ex sindaco e’ come se te lo chiedessi io, ascoltalo’. Le prossime udienze si terranno il 30 maggio, il 6, il 20 e il 27 giugno, il 4 e l’11 luglio. Gli imputati devono rispondere, a vario titolo, di concussione, corruzione, tentata concussione, peculato, falso ideologico, truffa, finanziamento illecito ai partiti, appropriazione indebita, abuso d’ufficio, favoreggiamento e turbata liberta’ degli incanti.
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