I NAM si sciolgono, i RBE persistono nel non tifo
L’Aquila – Nel momento clou della stagione, a tre turni dalla conclusione del campionato e con la squadra lanciata verso la promozione in serie D, un silenzio spettrale accompagna le partite dell’Aquila calcio, che non ha al suo fianco la tifoseria che la sostenga ed incoraggi nei momenti difficili, come capitato anche nella prima mezzora di gioco a Pineto. Nei dieci minuti della rimonta i rossoblu sono riusciti a riaccendere il tifo degli aquilani al seguito, sono tornati cori ed applausi, dopo l’assordante silenzio che aveva accompagnato la gara sino a quel momento: quando sembrava tutto ormai perso ed incredibilmente compromesso la doppietta di Villa ed il gol vittoria di Taribello hanno fatto tornare la voce agli sportivi aquilani ed agli ultras. Ma fino a quando? E’ la domanda che sorge spontanea e che cerca una risposta.
Dopo cinque campionati di Ecellenza, L’Aquila a tre giornate dalla conclusione è prima in classifica come mai era accaduto prima, ha lanciato lo sprint alla conquista della serie D ma questo non basta ancora alla tifoseria, organizzata o meno, per accorrere in massa a seguire la squadra del cuore sostenendola con amore e calore. Le istituzioni, i politici, gli sportivi latitano ancora, quel che resta della passata tifoseria, ora più che mai macerata dalle rivalità e su posizioni diametralmente opposte, si scioglie, come i NAM 1990, oppure decide, come nel caso dei R.B.E di continuare lo sciopero ed a esporre striscioni rovesciati in segno di protesta. Loro sacrosanto diritto, ineccepibile, rispettabile, ma L’Aquila del presidente Elio Gizzi non merita contestazioni bensì solo appoggio e consensi: dopo la gara persa a Miglianico ed a nove punti dalla vetta, il presidente anziché mollare e ridimensionare rosa e costi, come avrebbe fatto qualsiasi altro presidente, non ha buttato la spugna ma ha chiesto al direttore tecnico Ercole Di Nicola di colmare le lacune per continuare a puntare a vincere il campionato. Ed i fatti gli hanno dato ragione, ma ora si trova solo a portare in alto il nome della città capoluogo di regione, ma tra l’indifferenza ed il silenzio della tifoseria, della politica, delle istituzioni e di tutta la città.
Dopo tanti anni si consuma un paradosso tutto aquilano, difficilmente riscontrabili in altre piazze italiane: a L’Aquila ci sono due tifoserie organizzate che si sono negli ultimi anni assottigliate fino quasi a scomparire del tutto, non solo per le diffide, ma anche per il sopraggiunto disamore frutto di cocenti e ripetute delusioni, promesse mai mantenute negli ultimi anni.
Ora anche i NAM, l’ultimo e unico gruppo che faceva quest’anno sentire la sua passione, in casa e fuori, passa la mano e si scioglie come si legge nel comunicato diffuso dagli ultras a fine della scorsa settimana e che riportiamo integralmente.
“IL NAM L’AQUILA 1990 comunica il proprio scioglimento.
Malinconicamente ma con dignità,è stata presa questa decisione,causata dalle molteplici difficoltà degli ultimi anni e dal venir meno di principi e linee di comportamento che hanno contraddistinto la vita del gruppo.
Oggi finisce la nostra storia ma con la consapevolezza che il nostro modo di essere che ci ha sempre contraddistinto rimarrà in eterno. Ricordando i diffidati. SEMPRE E COMUNQUE CON L’AQUILA NEL CUORE ! ! ! A MODO NOSTRO - NAM L’AQUILA 1990”
La società rossoblu ed in particolare il presidente Elio Gizzi non potevano rimanere insensibili allo scioglimento dell’unico gruppo che in questa stagione ha sostenuto con passione la squadra ed è stato diffuso il seguente comunicato:
“L’A.S.D. L’Aquila Calcio 1927, preso atto attraverso gli organi di stampa della notizia riguardante lo scioglimento del gruppo di tifoseria organizzato dei NAM 1990, vuole esprimere tutto il proprio dispiacere per l’epilogo di uno dei gruppi che ha fatto la storia del tifo aquilano. Diamo atto ai componenti del gruppo di essere sempre stati vicini alla Società ed alla squadra, essendo tra l’altro l’unico gruppo che in questa stagione ha voluto incitare con i propri cori i nostri atleti. Senza entrare nel merito della vicenda, rispettiamo con amarezza questa decisione giunta in un momento cruciale per il nostro cammino, dove riteniamo fondamentale il supporto di tutti, non da meno del gruppo dei NAM.
L’auspicio di questa Società è quello di poter vedere sugli spalti ancora quei ragazzi pronti a sostenere i nostri colori che difendiamo con orgoglio, con la rinnovata promessa di poter rincorrere insieme traguardi sportivi più consoni al blasone della squadra del Capoluogo d’Abruzzo.
Il raggiungimento di un obiettivo necessita il contributo congiunto di tutte le componenti ambientali: società, tifosi, istituzioni e quant’altro; pertanto la Società chiede a tutti gli aquilani in questo finale palpitante di stagione di accantonare, almeno fino alla fine della stagione, gli attriti tra i gruppi e le vicissitudini varie insite in ogni gruppo organizzato, per riunirci tutti sotto l’unica bandiera rossoblu al fine di sostenere la squadra anche e soprattutto per coloro i quali che non potranno essere allo stadio, tutti uniti dall’amore per L’Aquila Calcio e gridare, ancora una volta, “FORZA L’AQUILA!”.
Domenica al Fattori arriva il Castel di Sangro, è un derby molto sentito e di fondamentale importanza e che entrambe vogliono vincere: L’Aquila per mantenere il primato in classifica, i sangrini di Ronci per conservare il posto nei playoff. La società ha indetto anche la giornata rossoblu e spera di vedere finalmente lo stadio meno desolatamente vuoto com’è stato finora perchè la squadra ha bisogno dell’aiuto del 12° uomo in campo, vale a dire la propria tifoseria. Non resta che sperare in una inversione di rotta, già raddoppiare le presenze sarebbe un piccolo successo.
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