Grandi rischi, via al processo
L’Aquila – (Foto: l’aula processuale e sotto momenti di questa mattina, all’inizio del dibattimento) – Da domattina e per tre giorni udienza preliminare per la Commissione Grandi Rischi accusata di omicidio colposo plurimo in relazione alla morte nel terremoto del 6 aoprile 2009 di una decina di persone. Le denunce sono molte, le parti civili almeno 40. Sotto processo non è certo la scienza, come qualcuno ha tentato di far credere, ma chi in nome della scienza non diede il 31 marzo 2009 avvisi sufficienti a convincere la popolazione del rischio che incombeva. Nessuno prevede i terremoti, ma una serie di scosse che duravano dal dicembre 2008, le ultime anche piuttosto forti e frequenti, non dovevano certo essere sottovalutate. Alla gente non bisognava dire di stare tranquilla, ma di stare in guardia. Gli inviti alla calma di autorevoli personaggi indussero tanti a restare a casa, e molti vi morirono nei crolli arrivati con il sisma 5,8 Richter delle ore 3,32 del 6 aprile. Qualcuno, come il prof. Enzo Boschi, disse e aveva detto anche in precedenza che “a L’Aquila i terremoti ci sono sempre stati e ci saranno”. Per l’accusa non basta a scagionare. Bisognava mettere in guardia, dire chiaro e tondo che il rischio di un evento forte c’era e come. Un processo difficile, scottante sotto certi aspetti.
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