Mostra del fiore, edizione n.35
Pescara – È ormai un appuntamento fisso della primavera abruzzese, che da 35 anni è atteso dagli espositori, dagli addetti ai lavori e dai molti visitatori che ne hanno decretato il pluridecennale successo, ma quest’anno ritorna con una formula nuova, con una location ancora più prestigiosa e con nuove sinergie: è la Mostra del Fiore, che venerdì prossimo, 20 maggio, aprirà le porte per la sua XXXV edizione.
Nata da un’idea dell’Associazione Regionale del Florovivaismo Abruzzese (Arfa) nel 1976, la Mostra del Fiore ha rappresentato una perla della città di Francavilla al Mare per gran parte della sua storia, ma dall’anno scorso ha traslocato nel cuore economico e sociale della regione, Pescara: l’anno scorso nell’area del Porto Turistico «Marina di Pescara» e per questa edizione nella prestigiosa location del padiglione espositivo ex Cofa, sempre all’interno della struttura turistica marittima.
Accanto all’Arfa, dall’anno scorso la Mostra del Fiore può contare sull’apporto, organizzativo, logistico e finanziario, della Camera di Commercio di Pescara, che ne ha intuito le potenzialità e ne condivide l’organizzazione. Accanto alle due organizzazioni, collaborano per la riuscita della manifestazione la Regione Abruzzo, la Provincia di Pescara, la Città di Pescara, l’European Athenaeum of Floral Art, il Porto Turistico «Marina di Pescara» ed Assoflora.
«Con l’edizione numero 35 – ha dichiarato il presidente dell’Arfa, Remo Matricardi – la Mostra del Fiore si presenta sotto una veste definitivamente rinnovata, in un viaggio capace di unire ed amalgamare le risorse delle singole località allo scopo di offrire una vetrina culturale, produttiva, artistica e turistica quanto mai variegata e di sicuro appeal per le migliaia di persone che annualmente partecipano all’evento.
Quest’anno siamo voluti partire da punti di vista più complessi rispetto a quelli degli anni precedenti, tenendo presente non solo le caratteristiche più strette a quelle del mondo floreale, ma avvicinandosi maggiormente a quello che la realtà locale e le programmazioni nazionali prevedevano».
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