“Ci sono studenti di serie A e B?”


L’Aquila – Anche gli studenti universitari terremotati possono essere di serie A e di serie B? Se così fosse, sarebbe il colmo dell’ingiustizia. Esaminiamo un caso sul quale riflettere. Don Claudio Tracanna ci gira la seguente lettera di studenti, che volentieri ospitiamo: “Il problema che vorremmo sollevare riguarda gli aiuti che sono stati messi
in moto a favore degli studenti terremotati di L’Aquila. Tali aiuti, infatti, sono stati limitati solo agli iscritti all’ateneo della nostra città e non riguardano coloro che, pur frequentando altre università, sono comunque residenti e domiciliati a L’Aquila.
Sai bene che noi, come molti altri ragazzi di L’Aquila, dato che non possiamo permetterci una sistemazione fuori sede, siamo studenti pendolari.
La nostra condizione, già difficile di per sè, è stata ulteriormente messa alla prova dal terremoto ed è per questo che chiediamo che vengano estesi anche a noi tutti i
provvedimenti a favore degli studenti dell’Università aquilana. Abbiamo
cercato di far presente il problema a più livelli, rivolgendoci prima al
nostro COM e ai suoi responsabili della Funzione Istruzione, per poi passare
all’Università di L’Aquila ed, in seguito, al Ministero dell’Istruzione e
dell’Università. Abbiamo infatti mandato una e-mail al Ministro Gelmini, al
Commissario Bertolaso (e agli indirizzi delle loro segretarie particolari),
al Presidente del Consiglio e ai dottori Masia e Cacciamani, dato che da più
parti ci era stata evidenziata la necessità di un intervento dall’alto
(servirebbe un provvedimento ad hoc, poichè sembra che il Ministro abbia
firmato protocolli solo con lìUniversità di L’Aquila, che non si fa carico
degli studenti aquilani non iscritti ad essa). Nessuna risposta. Abbiamo
provato di nuovo a far presente il problema parlando telefonicamente con
vari uffici ministeriali: qualcuno ci ha detto che il problema sarebbe stato
preso in considerazione, ma non abbiamo ottenuto in seguito risposte chiare.
Mi sono poi recato personalmente al Ministero, ma anche questa volta nulla
di preciso. Dato che abbiamo ormai superato il secondo mese dal terremoto,
siamo seriamente preoccupati che con il passare del tempo le nostre
richieste resteranno senza risposte. Crediamo di aver bisogno degli aiuti
dati agli studenti dellÂ’ateneo di L’Aquila, dato che anche noi dovremo
riparare o, a seconda dei casi, ricostruire le nostre case e affrontare,
alla pari degli altri, tutti i disagi causati dal terremoto. Il nostro
pensiero va già al prossimo autunno, quando dovremo ricominciare a
frequentare le lezioni e cercare di riprendere la vita universitaria a pieno
ritmo. Dato che siamo studenti pendolari, avremo anche bisogno di sostegni
per la nostra particolare condizione. Essendo distribuiti in università diverse, sicuramente avremo difficoltà a far approvare aiuti da tutte le nostre singole sedi: per questo sarebbe necessario un intervento diretto del Ministero.
Quello che vorremmo fare è un appello al Ministro perché, così come nei
primissimi giorni successivi al sisma si è operata per aiutare gli studenti
dellÂ’ateneo di L’Aquila, faccia lo stesso con noi, anche se costituiamo una
minoranza. Non vogliamo puntare il dito contro nessuno, ma soltanto
segnalare questo problema che vorremmo venga risolto al più presto.
Da parte nostra continueremo ad impegnarci, magari scrivendo comunque ai
nostri Rettori”.


25 Giugno 2009

Categoria : Dai Lettori
del.icio.us    Facebook    Google Bookmark    Linkedin    Segnalo    Sphinn    Technorati    Wikio    Twitter    MySpace    Live    Stampa Articolo    Invia Articolo   




Non c'è ancora nessun commento.

Lascia un commento

Utente

Articoli Correlati