“Per il sociale non c’è un euro”
L’Aquila – La ricostruzione con pietre, cemento e tondini di ferro rugoso non c’è, ma dovrebbe cominciare, prima o poi. Quella sociale invece è a zero. E non c’è disponibile un euro per metterla in piedi. Parole chiare come è nel carattere di Stefania Pezzopane, intervistata da Daniela Senepa del Tg3 Rai. Faccia a faccia tra due donne che non perdono certo tempo in parole soft o da sprecare. La Pezzopane, assessore comunale con delega anche al sociale, vede nero ed ha ragione, perchè percepisce da aquilana il declino psicologico degli aquilani, e teme che alla rabbia, alla voglia di gridare e spingere carriole, subentri la liquefazione morale dovuta alla sofferenza prolungata (26 mesi sono un tempo infinito) e alla remissività , alla resa di fronte all’ineluttabile. Il disfacimento della città come comunità , come collettività ormai defedata, stinta, vicina alla resa. Cosa che non deve accadere e che, per la Pezzopane, dipende anche dalla mancanza di spazi e luoghi sociali.
Nei prossimi giorni, ha detto la Pezzopane, ci sarà un nuovo vertice con Letta. “Chiederemo 13 modifiche delle ordinanze, tutte incentrate sul problema sociale. Specie per chi ha anche perso il lavoro. Occorre cambiare le regole, pensare agli assistiti, che sono ancora 35.000 e tra loro single e coppie in situazioni critiche”. Come dire che non occorre rimettere in piedi solo muri e tramezzi, soffitti e pavimenti, ma la gente sotto il profilo umano. Non si vive di solo pane. La Senepa incalza: “Parlano di mucchi di soldi, dove sono? Per fare cosa? Chi deve fare cosa?”. “Per il sociale – ripete la Pezzopane – non c’è ancora un soldo”.
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