Le feste per la Madonna della Libera
Pratola Peligna – Il culto della Madonna della Libera, i cui festeggiamenti sono in corso a Pratola dopo l’arrivo dei pellegrini marsicani come vuole la tradizione trae origine da una leggenda che e’ stata tramandata nei secoli dalla tradizione popolare. “Secondo la leggenda- si legge nel sito del comitato organizzatore – verso l’anno 1550 in questa zona imperversava una terribile pestilenza. Un abitante del paese, tal ‘Fortunato’, aveva lasciato l’abitato per sfuggire al contagio e si era rifugiato tra i ruderi di una cappelletta situata nel borgo rurale “Torre” vicino a Pratola. (Foto Brugnera/Paradisi). Durante il sonno gli apparve una bellissima visione: era la Madonna che lo esortava a ritornare in paese perche’ ormai il pericolo era passato. Quando si sveglio’ il contadino vide tra le macerie della cappelletta un occhio che lo fissava e, muovendo la terra, ritrovo’ un dipinto della Madonna dal volto simile a quello visto in sogno. Chiamo’ i suoi compaesani che gridarono subito al miracolo e decisero di trasportare su un carro in paese la sacra immagine, ma le sette paia di buoi che trainavano il carro si arrestarono durante il tragitto e non fu possibile farle muovere, allora si decise di costruire in quel posto, dove ora sorge il Santuario, una piccola Chiesa e di custodirvi l’immagine sacra. La Chiesa, durante i secoli, venne ampliata ed abbellita, grazie alla generosita’ e alla devozione dei Pratolani e divenne meta di pellegrinaggi da tutto l’Abruzzo”. Oggi ha ancora bisogno di restauri e consolidamenti.
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