S.Clemente? E’ sul NYT, ma resta chiuso per turisti

Castiglione a Casauria – Se l’abbazia di San Clemente e’ ancora chiusa non e’ per responsabilita’ del Comune. Lo dice Gianmarco Marsili, sindaco del piccolo comune in cui si trova il celebre monumento, danneggiato dal terremoto del 2009 e inaugurato l’8 aprile scorso dopo i lavori di restauro. In occasione della riapertura dell’abbazia, sono arrivati a San Clemente tutte le massime autorita’ regionali e il sottosegretario alla presidenza del Consgilio, Gianni Letta. Da allora, pero’, la struttura e’ chiusa. “Nessun servizio, ne’ di tipo logistico ne’ tanto meno organizzativo circa la fruibilita’ del monumento, e’ demandato al comune di Castiglione a Casauria che pertanto non puo’ gestire neanche l’apertura e la chiusura” – spiega il sindaco in una nota ricordando che ci sono state “non poche recriminazioni polemiche di quanti (scolaresche, turisti, studiosi, universita’) non hanno potuto accedere al monumento dopo l’inaugurazione”. Il Comune ribadisce, la propria “convinta iniziativa di partecipazione alla gestione futura” dell’abbazia e a tal fine ha gia’ intrapreso i contatti necessari per affrontare “il complesso argomento”.
(Ndr) – Fa parte del folklore italiano più genuino restaurare rapidamente e bene un monumento pregevole, e poi lasciarlo chiuso, benchè ne parli un giornale come il New York Times. E’ sempre valida la frase degli inglesi: “Affrettatevi a vedere l’Italia, prima che gli italiani la distruggano”. Il sindaco si discolpa, ma non dice di chi è la colpa: altro bel modo di risolvere i problemi, scegliendo l’ambiguità. Eppure dovrebbe essere prima di ogni altro lui a fare fuoco e fiamme, a chiamare i giornali e le tv, a capeggiare la rivolta contro istituzioni e burocrati in qualificabili. L’Italia è questa, l’Abruzzo è il cuore dell’Italia e non potrebbe essere differente.