G8, dalle donne “un messaggio diverso”
L’Aquila – Comprendo lo sdegno e la rabbia delle giovani universitarie, che lanciano provocatoriamente un appello alle first ladies del G8 di non venire a L’Aquila.
Ritengo, tuttavia, che l’assenza a questo grande appuntamento sarebbe una grave sconfitta per il ruolo femminile. Lo scrive Stefania Pezzopane.
“Non dobbiamo arrenderci all’idea che l’immagine delle donna si riduca a quella avvilente che sta emergendo in questi giorni dalle cronache. Al contrario ritengo proprio che dalle donne e in particolare dalle first ladies del G8 debba giungere un messaggio diverso, di sobrietà, di solidarietà, di sensibilità, di concretezza. Sono queste le qualità che in genere le donne portano “in dote” alla politica e saranno queste le peculiarità su cui far leva per un G8 diverso. Un G8 in rosa, meno attento ai menù, alle griffe, alle sfilate e al gossip e più partecipe delle grandi sfide sociali.
Le donne più potenti del mondo vanno coinvolte per alzare il livello del confronto politico, per realizzare progetti di alto spessore sociale e umano legati alla ricostruzione del capoluogo e dell’hinterland, come quello di una Onlus umanitaria attenta alle problematiche sociali, legate in particolare all’universo femminile”.
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