“Forti, gentili e incazzati neri…”


L’Aquila – C’è malumore tra i comitati sorti numerosi tra i terremotati e coloro che ancora risiedono in città. Ogni tentativo assembleare verrebbe, riferiscono, ostacolato o impedito. Con tutta la comprensione anche per il difficile compito della Protezione civile, ascoltiamo anche le altre campane. Riceviamo e testualmente (lasciando a chi scrive ogni responsabilità) riproduciamo la seguente email: “A l’aquila la repressione continua.. In vista della manifestazione del 27 che partirà di fronte a piazza d’armi (il campo più grande e quello
più controllato) avevamo provato a scalfire l’oscurantismo e
l’isolamento che regna attorno alla vita delle 1000 e più persone che
vivono all’interno del campo. Annalisa, una ragazza che vive nel
campo, aveva richiesto di poter fare un’assemblea giovedì pomeriggio.
Dopo mille ostacoli e rifiuti, il capo campo aveva dovuto acconsentire
a “concederle” di tenere l’assemblea (a patto che entrassero solo 5 o
6 persone dei comitati cittadini da fuori in una lista ristretta per
la quale doveva garantire lei).
oggi mentre annalisa distribuiva i volantini che invitavano le persone
a prendere parte all’assemblea è stata fermata dal capocampo che si è
rimangiato tutto e le ha negato la possibilità di fare l’assemblea.
“serve l’autorizzazione del com” (i nuovi nuclei amministrativi di una
citta commissariata in cui le istituzioni locali non contano più
nulla) le ha detto. Il com ovviamente l’ha rimpallata al DICOMAC (il
comando centrale, la CASERMA dove risiede il sovrano bertolaso e dove
si terrà il G8), il DICOMAC le ha detto che l’assemblea non si può
fare.
questa è una mattinata normale per chi a l’aquila si batte per
ricreare un minimo spazio di democrazia e di discussione.
a piazza d’armi già ci era stato impedito più volte di entrare a
parlare con i nostri concittadini, di svolgere attività di sostegno
per la popolazione tipo la giornata di sport del 2 giugno, o perfino
di dare volantini e megafonare all’uscita del campo.
proprio ieri bertolaso nel suo primo incontro con i comitati (da
notare che il primo momento di confronto avviene mentre a roma si
approva il decreto) aveva garantito che le assemblee si potevano
tenere senza problemi; “però dovete dire la verità” aveva detto… NOI
LA VERITA CONTINUIAMO A DIRLA: A L’AQUILA CHIUNQUE PROVI A CONTESTARE
L’AUTORITA’ DELLA PROTEZIONE CIVILE E DEL GOVERNO VIENE OSTACOLATO,
SCHEDATO E OSCURATO CON OGNI MEZZO! I CAMPI SONO I NOSTRI QUARTIERI,
LE TENDE LE NOSTRE CASE, E’ ORA DI RIPRENDERCELI E DI RIPRENDERCI LA
NOSTRA CITTA’, CI VEDIAMO TUTTI SABATO ALLE 15 FUORI A PIAZZA D’ARMI.
FORTI, GENTILI E INCAZZATI NERI”.


24 Giugno 2009

Categoria : Cronaca
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