Negozi in crisi, la ricetta di Marino


Chieti – Il Consigliere Comunale del PD, Marco Marino, ha emesso la seguente nota: «Negozi in crisi , cosa fare? Qual è il motivo che spinge un cittadino ad una passeggiata nel centro storico ed eventualmente fare acquisti? Che senso ha non pagare il parcheggio quando non c’è nessun motivo per recarsi in centro?
Cosa significa fare interventi tampone?
Se si ripercorrono le politiche urbanistiche intraprese dalle Amministrazioni degli ultimi trenta anni, si noterà come non ci sia stata mai una decisione importante che abbia favorito concretamente il centro storico.
Ricordo ancora le opinioni di gran parte degli esperti in favore della delocalizzazione degli uffici pubblici, presenti nel centro per favorire un migliore utilizzo dei servizi e migliorare la viabilità urbana.
Ricordo i pessimi rapporti istituzionali avuti dal Sindaco di turno con i Responsabili dei vari Uffici Pubblici ed Università. Tutto questo ha comportato il trasferimento dal Centro Storico di :
- Uffici direzionali delle Poste Italiane;
- Uffici direzionali della Cassa di Risparmio di Chieti;
- Uffici ex Agenzia delle Entrate;
- Tutti gli uffici e sedi universitarie;
- Gran parte degli uffici e reparti legati al Servizio sanitario nazionale;
- Gran parte degli uffici e sevizi della CCIAA di Chieti.
Allora mi chiedo: non era il caso che le autorizzazioni urbanistiche che hanno favorito il decentramento di tanti uffici pubblici , compreso l’università,fossero attentamente valutate ed inserite in una più ampia e globale politica urbanistica della intera città?
Ad esempio , ma solo perché più vicino nel tempo, Il Villaggio Mediterraneo che l’amministrazione Ricci,di cui anch’io facevo parte, ha favorito ed incentivato, cosa ha portato per il Centro Storico? NULLA!
Forse non era il caso di vincolare il progetto ad una visione più ampia che coinvolgesse anche la parte alta della città,con i suoi innumerevoli edifici vuoti?
Allora,credo che il problema non sia risolvibile solo con i parcheggi , ma necessiti di interventi più o meno ampi quali:
- incentivi concreti per favorire gli insediamenti commerciali nel centro;
- attività di monitoraggio di tutti i locali ed edifici vuoti della parte alta della città;
- iniziative per favorire il reinsediamento,in centro, di parte degli uffici pubblici o parte delle attività amministrative o didattiche della nostra università.
Se non si prenderanno iniziative forti e coraggiose , credo che non ci sarà nessuna speranza.
Per quanto riguarda l’aiuto a nuove attività commerciali, mi chiedo:
1) è possibile,da parte dell’amministrazione,“ calmierare” i prezzi dei canoni di affitto dei locali commerciali del centro che sono esorbitanti?
2) è possibile,da parte dell’amministrazione, attivare politiche fiscali forti ed incisive a favore di nuove attività commerciali e di quelle già esistenti?
3) è possibile,da parte dell’amministrazione, attivare politiche fiscali più pesanti per coloro che detengono locali commerciali sfitti?
Per quanto riguarda il monitoraggio degli immobili vuoti del centro,perché non riprendere il tavolo di lavoro intrapreso dalla giunta Ricci con tutti coloro che comunque hanno ,per finalità diverse,interessi nella città e quindi prevedere il reinsediamento di alcuni uffici o servizi nella parte alta della città?
Ovviamente, le mie affermazioni non hanno nessuna pretesa di dare soluzioni ad un grande problema, ma vogliono essere semplicemente uno spunto di riflessione, forse, che guardi più lontano.»


04 Maggio 2011

Categoria : Cronaca
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