Turismo, che botto: crollo fino al 90%

Roccaraso – Il 2009 sarà, anzi già è di gran lunga, l’anno nero, l’annus horribilis da ricordare (fra molto tempo) con i brividi. Il terremoto ha portato la devastazione, i lutti, i crolli, i tracolli economici nell’Aquilano. Ma anche la crisi economica più nera per il turismo abruzzese in blocco. Oggi a Roccaraso, a dire il vero assai alla chetichella, si sono riuniti gli stati generali del turismo abruzzese: operatori, gestori, esperti, istituzioni preposte. Nè una parola prima, nè una parola dopo sull’iniziativa, e questo fa capire quanto poco e male sia organizzato il mondo del turismo abruzzese. Abbiamo un’agenzia turistica regionale che costa milioni, ma non è neppure capace di convocare tutta la stampa per un’occasione del genere.
Ma lasciamo andare, l’Abruzzo è sempre stato paesanotto e limitato, oggi che tutto costa di più, anche l’azienda regionale del turismo, lo è addirittura di più.
Cosa si apprende sommariamente e a spizzichi e bocconi dalle assise di Roccaraso? Un disastro totale. Si teme 1 milione di presenze di meno rispetto al 2008, con danni per almeno 50 milioni di euro. Nell’area montana crolli di presenze e prenotazioni fino al 90%: una catrastrofe. Gli operatori invocano aiuti subito ed esortano la Regione (titolare dei… poteri turistici) a muoversi subito. La Regione si dice pronta e sapete cosa annuncia? Una serie di lanci promozionali per spiegare che l’Abruzzo non è tutto terremotato, che al mare si sta tranquilli, e in montagna ancora di più. Il terremoto è aquilano, il resto della provincia ne è indenne, ha tuonato l’albergatore Cipriani di Roccaraso. “Noi non c’entriamo, venite tranquillamente”. Appello giusto, l’Abruzzo mica può morire d’inedia appresso alla zona aquilana. Che melanconia: mors tua, vita mea, come 2.000 anni fa. Curiosità: chi sa quando comincia la potente campagna promozionale della Regione… Siamo a fine giugno, forse sarà pronta per l’autunno.
(Nella foto: Roccaraso, cuore del turismo montano abruzzese)