Aeroporto, inatteso calo passeggeri – Mannetti: in aumento – Sclocco: scalo insicuro
Pescara – Meno passeggeri. No, sono di più. Scalo poco sicuro. Guerra dei numeri (e non solo) sull’aeroporto d’Abruzzo. Numeri negativi per l’aeroporto d’Abruzzo nei primi tre mesi del 2011. Secondo i dati diffusi questa mattina attraverso il sito www.assaeroporti.it lo scalo pescarese e’ l’unico italiano ad aver fatto registrare il segno “meno”: tra gennaio e marzo, infatti, arrivi e partenze hanno segnato il -7,5% rispetto alla stessa data dell’anno scorso (con 81mila 593 passeggeri totali, contro gli 88mila 248 di dodici mesi fa). Una tendenza che non trova riscontro ne’ nella media nazionale (+7%) ne’ in quella degli scali dalla dimensioni piu’ simili per dimensioni e prospettive all’aeroporto d’Abruzzo: +25,4% Ancona; +30,3% Rimini; +16% Trapani; +29,4% Treviso; +11% Forli’; + 10,6% Reggio Calabria. Ad andare male, sempre secondo la rilevazione dell’Associazione italiana gestori di aeroporti, sarebbero stati sia i collegamenti nazionali (41mila 301 passeggeri contro i 43mila 718 del primo trimestre dell’anno scorso) che quelli internazionali: 39mila 482 passeggeri quest’anno contro 43mila 474 del 2010. A detta della Cna abruzzese – che in piu’ di una occasione, nei mesi passati, aveva espresso preoccupazioni sulle prospettive dello scalo abruzzese, sia per gli esiti dell’attivita’ della commissione parlamentare d’indagine sull’attivita’ aeroportuale italiana, sia per il piano di ridimensionamenti dei piccoli aeroporti elaborato dall’Enac, l’Ente nazionale di aviazione civile – “e’ giunto davvero il momento di ripensare le strategie per l’aeroporto d’Abruzzo, ormai quasi esclusivamente legato alle sorti del suo principale vettore low cost, gli irlandesi di Ryanair, che pure nelle prossime settimane potenziera’ i collegamenti da e per Pescara. Spetta alla Regione ed ai principali azionisti, come le Camere di commercio abruzzesi, mettere in piedi un percorso che porti al rafforzamento della compagine societaria che guida lo scalo, la Saga, ma che soprattutto si apra in modo decisivo all’apporto dei capitali privati, sin qui assolutamente marginali, con appena il 15% delle quote possedute”. “I piccoli scali che piu’ hanno fatto leva sulla capacita’ di attrarre risorse private, come nel caso di Ancona – prosegue la nota dall’associazione presieduta da Italo Lupo – sono gli stessi che hanno fatto segnare le performance migliori, e cio’ deve essere di esempio anche per l’Abruzzo. La Saga deve poter contare su risorse finanziarie certe per le attivita’ di promozione e di marketing, perche’ l’aeroporto e’ l’unica porta d’accesso di cui dispone il turismo abruzzese per promuoversi sui mercati internazionali”.
REPLICA MANNETTI – “Ad oggi l’Aeroporto d’ Abruzzo si attesta su 133.691 passeggeri, quindi + 12% rispetto ai 118.032 dello scorso anno”. Lo afferma la presidente della Saga, Carla Manetti, replicando ai dai difffusi dalla Cna. “Conoscevamo benissimo – dice – i dati divulgati dalla Cna: – 11% a gennaio e -16% a febbraio e + 2% a marzo. La nostra programmazione nel 2011 e’ partita da fine marzo, quindi era scontato avere un calo dei passeggeri a gennaio e febbraio, nell’aprile 2011, infatti, abbiamo raggiunto quota 52.098, + 75% rispetto ai 29.784 dell’aprile dello scorso anno. Un record nella storia dell’aeroporto. La media annua segna cosi’ da fine aprile il segno + 12% rispetto al 2010. L’Aeroporto ha un piano industriale predisposto negli anni passati ed approvato anche dall’Enac che non solo stiamo rispettando, ma sicuramente migliorando. Credo che la Cna , i cui suggerimenti sono sicuramente da tenere nella debita considerazione, non dovrebbe gettare fango su una realta’ di eccellenza della nostra regione, quale e’ l’Aeroporto d’Abruzzo che proprio in questi giorni sta dando dimostrazione di efficacia ed efficienza nella gestione della scalo. Infatti – rileva Mannetti – tra gli arrivi e le partenze degli austriaci e la partenza della programmazione estiva, l’Aeroporto d’ Abruzzo sta dimostrando grande professionalita’ nella gestione di un traffico di passeggeri importante”.
SCLOCCO – “Il problema dello scalo pescarese non risiede solo nei dati percentuali, e’ chiaro che se si riattivano voli nella stagione primaverile il numero dei passeggeri che transitano aumenti – dichiara la consigliera regionale del Pd Marinella Sclocco – ma aumenta per tutti gli aeroporti. Il vero nodo sta nel fatto che il nostro aeroporto non e’ abbastanza sicuro, non ha piste sufficientemente lunghe, non ha a questo punto, un piano marketing adeguato e rotte tali da far ricadere la scelta su di esso da parte del turista. Da Pescara si viaggia prevalentemente su aeroporti secondari e l’utente – passeggero preferisce spostarsi altrove in partenza per poter raggiungere in destinazione l’aeroporto principale. Niente, ad oggi, rende appetibile il nostro aeroporto se non ci si decide ad investire di piu’. Ricordo che con grande soddisfazione nel maggio del 2009 la maggioranza aveva annunciato un investimento di 6.500.000 euro previsto nell’Atto Aggiuntivo all’Intesa Generale Quadro con promessa di inizio lavori entro il dicembre dello stesso anno. Dopo 15 mesi, circa tre settimane fa, e solo grazie da una interpellanza del PD, siamo riusciti a farci dire dalla maggioranza che cio’ che piu’ sospettavamo ovvero che il Governo non investe un euro per l’Abruzzo ma lascia che la meta’ della somma prevista gravi sui fondi CIPE e l’atra sui fondi PAR -FAS 2007-13. In ogni caso – conclude Scloco – ad oggi nulla e’ stato ancora fatto.” Dello stesso parere il capogruppo PD Camillo D’Alessandro, che aggiunge: “Questa e’ l’ultima misura della mancanza di strategia della nostra regione. Essa non compete, grazie a questa maggioranza, su nessuna partita nella quale si gioca il futuro delle regioni nella logica del federalismo. Dove occorre strategia per essere competitivi e al pari di altre realta’ restiamo comunque fanalino di coda”.
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