1 maggio, dai lavoratori agli iper – Sale disoccupazione abruzzese


L’Aquila – POCA ATTENZIONE ALLA PIAGA DEL PRECARIATO – I DATI DELL’UFFICIO DEL LAVORO – La festa del lavoro, il 1 maggio, celebrata oggi in molti paesi del mondo, è precipitata dalle nostra parti nel consunto modello che ci segna profondamente come società: contrasto tra chi può consumare e chi non può a causa della crisi, intesa come disoccupazione, precariato, esiguità di risorse. E questo è, secondo la CGIL, oggi in Abruzzo. Secondo il sindacato è negativo che in molti comuni sia stato deciso di tenere i negozi aperti (e molti commercianti lo hanno fatto). L’unico valore che emerge, in questo modo, è appunto il consumismo più grigio, che appanna il significato delle celebrazioni. Ecco dunque un 1 maggio uguale a qualsiasi altra domenica. Negozi aperti, gente che va dove sa che sono aperti, e personale costretto a lavorare, mal pagato e spesso ricattato: o fai come ti dico, o ti licenzio alla prima occasione. Compensi assolutamente irrisori. Conta solo il rito dello shopping, peraltro molto usurato anche negli iper e nei centri commerciali, che per tutta la settimana appaiono semivuoti. Questo il problema secondo la CGIL. Altri sindacati dicono che bisogna lottare oggi più di prima per i diritti dei lavoratori.
La piaga sociale più dolorosa e dilaniante per la società, tuttavia, resta il precariato, un incubo collettivo per giovani e famiglie. Anche nelle zone terremotate. Avere un lavoro mal pagato e incessante anche nei giorni festivi (ai quali, comunque, segue un giorno di riposo) è mille volte meglio che essere precari, di sei mesi in sei mesi, o anche meno: la lotta per il rinnovo, nessuna certezza, le preghiere delle famiglie ai politici e ai potenti, la vita che diventa impossibile, la depressioni, le ansie, il diasadattamento, l’impossibilità di costruirsi un tentativo di futuro e magari un abbozzo di famiglia. Dunque i sindacati dicono bene quando vogliono difendere i diritti, ma spesso sottovalutano o accantonano il problema del precariato: quello che sta distruggendo anno dopo anno il paese Italia.
Per il resto, in Abruzzo, il 1 maggio è iconografico e consueto: danze, concerti, feste e festicciole, alle 21 i Neripercaso in concerto gratuito a Chieti Spesso però è solo finto divertimento senza sorriso sapendo che domani sarà peggio. Unica nota positiva, musei, luogo culturali e soprattutto siti archeologici aperti in buon numero, e parecchi visitatori. Giornata tiepida, nuvole e qualche spruzzo di pioggia in mattinata. (Nell’immagine il quadro che ci pare più suggestivo e rappresentativo: il Quarto Stato di Pellizza da Volpedo)
STELLE AL MERITO E DATI – Questa mattina a L’Aquila, come vuole la tradizione, consegna delle stelle al merito del lavoro, presente il prefetto Giovanna Iurato. E’ l’occasione per conoscere i dati dell’ufficio del lavoro sulla situazione in Abruzzo. Complessivamente la disoccupazione è salita all’8,8%, un valore elevato e superiore a quello medio nazionale (8,1%). Numeri negativi nelle province di Chieti, Teramo e Pescara (la peggiore), numeri leggermente positivi nell’Aquilano. Forte tuttavia ovunque il dato sul lavoro nero, che spicca soprattutto nei pubblici esercizi, nell’agricoltura e nell’edilizia. La cassa integrazione è diminuita, anche se di poco, ma rivela che la crisi produttiva è strutturale, esaminando i dati e la percentuale della cassa in deroga. Nel numerto degli occupati figurano migliaia di precari, e questo non viene adeguatamente messo in luce: si considera occupato anche chi lavora per un mese o meno e rischia di non godere di rinnovi contrattuali.


01 Maggio 2011

Categoria : Cronaca
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