Abruzzesi commossi per il papa beato
L’Aquila – Per gli abruzzesi, fedeli o non fedeli, domani sarà un giorno memorabile: il “loro” amico papa Giovanni Paolo II diverrà beato. Lo dirà ufficialmente la chiesa, ma Wojtyla per molti non solo è beato, ma santo da sempre. Se è vero che investiture di questo tipo promanano storicamente dalla volontà del popolo, lo è ancora di più in questo caso.
Wojtyla è il papa più abruzzese, insieme con Celestino V, che riposa – o meglio tornerà a riposare – a Collemaggio. Ma è anche l’indimenticabile amico delle montagne appenniniche che cento volte visitò e “visse” da sciatore ed escursionista. A Ovindoli, a Campo Felice ma soprattutto sul Gran Sasso, e tante volte nella chiesina di San Pietro alla Ienca divenuta santuario in questi giorni e dedicata al suo più illustre visitatore. Insieme con una cima del Gran Sasso che dalla chiesina si scorge nitidamente, oggi cima Wojtyla, prima cima del Gendarme. L’Aquila non ha fatto granchè per celebrare questa presenza così assidua, ad eccezione dell’impegno del consigliere comunale Pasquale Corriere, che è riuscito a rendere la zona della chiesa della Ienca un luogo di culto spontaneo e ormai di grandi dimensioni.
Da tutto l’Abruzzo sono partiti oggi decine di bus di pellegrini, fedeli, curiosi, che assisteranno come potranno all’evento della beatificazione. Per loro si è dato da fare soprattutto mons. Spina che, per chi non potrà recarsi a Roma, seguirà e illustrerà nella cattedrale di Sulmona l’evento.
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