Delitto Rea: morta per dissanguamento
Civitella del Tronto – La verità è raccolta nelle dieci pagine della relazione consegnata ieri alla Procura di Ascoli Piceno dal professor Adriano Tagliabracci, il medico legale che ha effettuato l’esame autoptico sul cadavere della donna. “È un primo rapporto sommario che necessita di ulteriori approfondimenti” sottolineano gli investigatori. La relazione però permette di delineare con più sicurezza la dinamica dell’omicidio. Sotto le unghie di Melania il perito ha scoperto terriccio e aghi di pino che saranno ora esaminati nei laboratori dei carabinieri del Ris di Roma.
È un dato che rivela che la donna probabilmente è morta per dissanguamento e non immediatamente dopo l’aggressione. E soprattutto che le sue mani hanno artigliato il terreno in un’ultima, dolorosa contrazione. La presenza di aghi e di terriccio scuro quindi confermerebbero definitivamente che Melania Rea è stata uccisa accanto al chiosco della pineta di Ripe di Civitella, lo stesso posto dove una decina di giorni prima si era appartata con il marito, Salvatore Parolisi. Secondo gli investigatori il suo assassino ha avuto anche la possibilità di lavare il sangue di cui certamente si era macchiato. A pochi metri dal chiosco c’è infatti una fontana che è ora sotto l’esame degli specialisti delle investigazioni scientifiche.
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