Feroci e pericolosi, non diciamo altro
(di G.Col.) – Sono semplicemente feroci e pericolosi i ragazzi (uno maggiorenne, gli altri tre minorenni) che hanno colpito i due carabinieri in Maremma. Uno dei militari è di Notaresco, è quello che sta peggio, che ha ricevuto lesioni al cervello. Una straziante degenza al limite tra la morte e la vita, anziani genitori senza più parole, un dolore toccante, frasi smozzicate del padre (“perchè, stava facendo solo il suo lavoro, si stava guadagnando il pane…”). Storie di un’Italia imbarbarita. Storie che danno i brividi alla gente che guarda muta i telegiornali e non sa capacitarsi di ciò che avviene. Fatti impensabili, senza logica, senza motivazioni di un qualche valore. Tutti sono come frastornati, non riescono a capire cosa stia accadendo, specie alla gioventù. Per il povero carabiniere abruzzese, nessuno dovrà far ricorso alla retorica nazionale e alle paratìe stagne dei pretesti, delle giustificazioni, dei giudizi sovente stralunati dei cosiddetti esperti. Sono feroci e pericolosi, punto e basta. Sono il parto orribile di tempi e costumi imbevuti di violenza come abitudine, quasi come vanto e orgoglio. Raccogliamo i frutti insanguinati di un albero malsano: la società finita in pezzi. La caduta non degli dei, ma dei mostricciattoli deformi e nefasti, prime vittime di se stessi, quasi sempre deficienti e ignoranti come denti di rastrello. Ma nocivi e micidiali nella loro oscura, incolta barbarie.
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