Delitto Rea: inquirenti in casa Parolisi
Civitella del Tronto – AD ASCOLI SI PROPENDE PER LA PISTA PASSIONALE – Gli investigatori che indagano sull’assassinio di Carmela Rea, detta Melania, uccisa a coltellate e trovata morta in un bosco presso Civitella del Tronto, sono tornati nuovamente sia a Colle San Marco che a Casermette di Ripe di Civitella, poi a Folignano (Ascoli Piceno), in casa della donna, per acquisire nuovi elementi utili alle indagini. Non si sa cosa abbiano prelevato in casa dei coniugi Parolisi. Le procure di Ascoli e Teramo mantengono su questo uno strettissimo riserbo. Intanto, a 48 ore dall’appello degli inquirenti, non si sono fatti sentire ne’ il fantomatico cercatore di funghi che ha dato l’allarme al 113 chiamando da una cabina telefonica di piazza San Francesco a Teramo, ne’ altri testimoni.
ASCOLI PICENO – La pista “passionale” e’ quella piu’ accreditata da parte degli inquirenti, in relazione al caso dell’omicidio di Carmela “Melania” Rea. Secondo fonti del tribunale di Ascoli, la 29enne sarebbe stata uccisa da qualcuno che la conosceva bene, e gravitava o in ambito familiare o in quello del luogo di lavoro del marito – Salvatore Parolisi, caporalmaggiore dell’esercito di stanza ad Ascoli – cioe’ quello della caserma Clementi. Qui Parolisi, con alle spalle missioni sia in Kosovo che in Afghanistan, addestrava le nuove reclute dell’esercito, soldatesse che venivano anche portate nella zona montana di Ripe di Civitella, a 1200 metri di quota, presso il bosco della Casermette, per svolgere esercitazioni di tiro. E proprio qui, vicino il Chiosco della Pineta, e a circa 10 chilometri da Colle S.Marco,dove la donna e’ scomparsa nel pomeriggio di lunedi 18 aprile, e’ stato trovato il cadavere martoriato con 35 tra tagli e coltellate, di Melania Rea. Un cadavere inserito in una scena del crimine che pero’, secondo le ultime indiscrezioni , potrebbe essere stata un pura e semplice messa in scena.
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