Circo Embellriva: “Situazione drammatica”


Lanciano – Gli artisti abruzzesi del circo Embellriva, una sessantina di persone più gli animali, da alcuni mesi in Siria per una tournee, vivono, come abbiamo riferito nei giorni scorsi, ancora in queste ore “una situazione veramente drammatica”. E’ quanto ha scritto il patron del circo, Roberto Bellucci, in una lettera indirizzata all’ambasciata italiana di Damasco con una richiesta di aiuto “alle Autorita’ italiane per far rientrare immediatamente la carovana dell’Embell Riva in Italia”. “A causa dell’attuale situazione politica in Siria non siamo piu’ in grado di proseguire la tournee – si legge in un passaggio della lettera – siamo in gravi difficolta’ economiche, non possiamo lavorare perche’ le autorita’ siriane ci hanno negato i permessi in quanto il circo e’ un luogo pubblico e dunque c’e’ un rischio attentati”. Il circo in questo momento si trova nel nord della Siria, una zona relativamente tranquilla al momento, tra i confini iracheni e turchi: Bellucci con la famiglia e i circa 70 dipendenti del circo si trovano esattamente a Kameshli, a 530 km di distanza da Tartus, la citta’ portuale della Siria da dove il circo vorrebbe ripartire per l’Italia in direzione Venezia con il traghetto della Visemar Line. La societa’ di trasporto ha assicurato per sabato 30 aprile la partenza da Tartous, mentre le partenze successive a quella data dovranno essere confermate o meno a seconda dell’evolversi della situazione. “Siamo molto preoccupati, nonostante qui le persone qui ci abbiano accolto benissimo ovunque – spiega all’Agi Roberto Bellucci – siamo italiani, abruzzesi, 14 cittadini tutti residenti a Rocca San Giovanni (Chieti) – dove Bellucci e’ proprietario dello Zoo-Safari, – con noi ci sono 6 donne e 2 bambini di 6 e 8 mesi nati a Damasco nel corso della tournee. Con i camper, camion, animali e attrezzature varie siamo in mezzo alla strada e dobbiamo capire dalle autorita’ italiane se possiamo muoverci per raggiungere Tartus, che dista 530 km circa: vogliamo imbarcarci al piu’ presto per l’Italia, ma e’ rischioso muoversi senza permessi”. A Jabla, 40 km a nord di Tartus, ci sono stati 25 morti negli scontri tra esercito e manifestanti negli ultimi giorni, secondo quanto riportato dai mezzi di informazione. Nel gennaio scorso fu il ramo pugliese della famiglia Bellucci a chiedere l’intervento della Farnesina per rientrare in Italia dalla Tunisia, dove era scoppiata la sollevazione popolare contro Ben Ali’.


26 Aprile 2011

Categoria : Cronaca
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