Casinò, Tortoreto ci riuscirà?

Tortoreto – (Ca’ Vendramin, sede invernale del casino di Venezia) – La giunta comunale ha espresso parere favorevole all’istituzione di un casino’ privato. L’occasione e’ stata offerta dalla proprieta’ dell’Hotel Panoramic di Tortoreto che ha chiesto di ottenere il nulla-osta per la licenza per una Casa da Gioco “Casino’”. L’esecutivo si e’ espresso in maniera favorevole sostenendo che l’istituzione di una Casa da Gioco “Casino’” non potrebbe che portare notevoli benefi’ci, soprattutto di carattere economico, e non solo al comune stesso, ma anche all’intera Provincia e Regione. La giunta auspica una revisione dell’assetto normativo vigente in materia perche’ il Governo tenga conto del titolo di preferenza, per posizione geografica e vocazione turistica, da accordare al Comune di Tortoreto. Dunque Tortoreto tenta di trovare la strada giusta per una casa da gioco, impresa in cui, finora, nessuno è mai riuscito in Italia un po’ per l’ipocrisia della politica, un po’ per pigrizia o chi sa cos’altro. I casinò in Italia sono… a numero chiuso, esistono da decenni (Venezia, San Remo, Campione, Saint Vincent) e non è mai stato consentito di aprirne altri. Berlusconi a suo tempo disse: un casinò per ogni regione. Ma, come tante altre, fu una sparata politica. In Abruzzo , come in altre regioni, ad aspirare ad un casinò sono sempre stati in tanti: Roccaraso, Campo Imperatore, Giulianova, ma soprattutto Francavilla a Mare. Niente da fare. Ora ci prova Tortoreto, sia pure percorrendo una strada diversa: casinò privato. Quelli esistenti sono comunali. In tanti si augurano che si vada in porto: il casinò è una bacchetta magica per il turismo. Lo dicono i dati. Vogliamo svegliare l’Abruzzo arcaico? Proviamoci almeno…

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