Delitto Rea, il laccio si stringe? Essenziale l’esame del sangue trovato
Civitella del Tronto – (aggiornamento) – (Foto: Carmela Rea, il bosco del delitto, il marito caporalmaggiore Parolisi) – IL SANGUE TROVATO E’ SOLO DI CARMELA? – Per il terribile delitto Rea non bisognerà , si spera, allungare la lista dei casi irrisolti. E’ solo una sensazione ma chi vive ora dopo ora le indagini sull’assassinio di Carmela Rea detta Melania, 29 anni (che avrebbe compiuto oggi) , 35 coltellate feroci e cieche in un bosco vicino Civitella del Tronto, pensa che gli inquirenti si stiano avviciando alla verità . C’è più di qualche elemento per pensarlo, ma naturalmente i cronisti non possono saperne di più. Nessuno può, proprio perchè, si suppone, una qualche verità si avvicina. Prima di tutto il novero dei sospettati. Gli inquirenti lasciano dire che le persone “attenzionate” (come dicono i verbali di polizia) sono cinque, due delle quali donne. Stasera si parla di tre, ma c’è chi smentisce tutto: come sempre. Già , donne, le due, come le soldatesse che il marito dell’uccisa, l’aitante sottufficiale reduce da conflitti difficili come militare professionista, addestra ad Ascoli. Un uomo affascinante, per le donne. Non si può escludere che una donna avvelenata dalla morbosità e dalla gelosia abbia teso una trappola a Carmela Rea, la bellissima moglie dell’ambìto militare. Che l’amava e si mostrava interessato solo a lei. Qualche volta le donne non sopportano cose del genere. Un’ipotesi.
Sicuro che Carmela conosceva chi l’ha avvicinata e poi selvaggiamente aggredita a coltellate. Si era allontanata dal marito e dalla figlia per raggiungere un bagno a qualche centinaio di metri dal parco giochi in cui la famigliola si era fermata, in gita. Sicuro che non ha gridato. Trovati, come riferito ieri, un orecchino, una collanina (ma potrebbe essere di chiunque alltro), un laccio emostatico compatibile con la siringa che Carmela aveva infilazata su un seno, ma pare vuota.Trovate altre tracce di sangue della donna, pare anche sulle pareti di un casotto di legno nel bosco. Qualcuno che conosceva bene la zona avrebbe seguito la famiglia approfittando della situazione per aggredire Carmela? Molti accertamenti riguardano telefoni cellulari della donna. Potrebbero dirla lunga. Si parla di un paio di persone che la corteggiavano, anche con insistenza. Si annota che gli inquirenti stanno dedicando molta attenzione anche all’ambiente di lavoro del sottufficiale: le soldatesse, appunto. Viene facile pensare ad un delitto passionale o meglio morboso generato da una mente non equilibrata. Ma in certi casi tutto ciò che si suppone, poi si rivela anche falso: bisogna aspettare.
Il bollettino meteo ha il suo peso: se piove, infatti, eventuali tracce utili possono essere cancellate o rese inservibili. Quali? Soprattutto liquidi biologici, il sangue: se quello trovato o forse presente ancora da qualche parte non è solo della Rea, c’è un elemento importante sul DNA di altre persone, quelle o quella che l’ha aggredita e dalla quale la prestante madre, alta e robusta, si è sicuramente difesa. Potrebbero esserci anche tracce sul corpo della donna, che dovrà ancora essere esaminato. Una delle domande senza risposta (insieme con le tante sul cosiddetto telefono segreto di Melania, ammesso che sia davvero tale) è: per quanto tempo il corpo è rimasto abbandonato nel bosco? Perchè nessuno lo ha visto prima? perchè gli animali non lo hanno aggredito e straziato? Nella zona ci sono volpi e cinghiali numerosi. Oggi nella funzione a Folignano, nelle Marche, dove la rea abitava con il marito, il prete, don Carlo Lupi, ha mestamente ricordato che il male è sempre in agguato e che ognuno di noi deve difendersi dalle sue insidie “avvicinandosi a Cristo che lo ha sconfitto”. Ma stavolta è stato il male a sconfiggere una giovane di cui tutti parlano bene, riferendo della sua bellezza. Forse troppa per qualcuno, che non poteva fruirne o che bolliva al pensiero che Carmela detta Melania fosse solo la donna di Salvatore. Meandri oscuri e feroci della mente umana, nei quali la legge deve districarsi.
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