Delitto Rea: trovati orecchino e sangue
Civitella del Tronto – UCCISA DOVE E’ STATO TROVATO IL CADAVERE – E’ stato trovato un orecchino che si ritiene appartenuto a Carmela Rea. Raccolte anche tracce definite biologiche. Da quanto si può dire al momento, Carmela detta Melania è stata uccisa dove è stato trovato il suo cadavere. I suoi carnefice l’avrebbe trattenuta, chi sa dove, per ore, avrebbe lottato con lei decisa a difendersi e l’avrebbe accoltellata alla gola e poi in preda alla furia cieca, altre 34 volte fino a dopo il decessol. Sfugge il senso delle siringhe sul corpo, ma bisogna esaminare ancora il loro contenuto per capirne lo scopo. Stasera queste sono le prime acquisizioni degli inquirenti, che hanno sentito diverse persone. Per ora nessun fermo, nessun indagato. I carabinieri sono tornati sul posto del ritrovamento del cadavere di Carmela Rea. Hanno chiesto anche il supporto del carro luci dei vigili del fuoco di Teramo per effettuare una nuova perlustrazione della zona di Casermette a Ripe di Civitella con l’intenzione, evidentemente, di proseguire fino a notte nel sopralluogo. Nel bosco, luogo di villeggiatura e relax a pochi chilometri da Colle San Marco (Ascoli Piceno) dove Carmela Melania Rea e’ stata vista viva l’ultima volta dal marito, gli inquirenti di Ascoli e Teramo sperano di trovare nuovi importanti indizi utili ad incastrare l’assassino. Il bosco infatti potrebbe “parlare”, cioe’ produrre qualche prova utile. Non escludono gli inquirenti infatti, che la donna possa aver avuto una colluttazione con il killer proprio qui prima di essere trucidata. Su questa ipotesi tutta da confermare stanno lavorando in tandem le due procure. Altro elemento utile e’ quindi il ritrovamento dell’ orecchino appartenuto alla donna sempre a Civitella e possibili tracce biologiche. Stamane le indagini hanno visto l’impiego di un cane del soccorso alpino delle Fiamme gialle, cosi’ come era stato richiesto dal procuratore di Ascoli Umberto Monti.
UNA SVOLTA? – Gli investigatori potrebbero essere vicini ad una svolta nel caso di Carmela “Melania” Rea,nel bosco montano di Ripe di Civitella infatti, sarebbero stati trovatie anche tracce di sangue, vicino al chiosco della pineta dove il cadavere e’ stato rinvenuto. L’intera area del bosco delle Casermette, che si trova a circa 10 chilometri da Colle San Marco (Ascoli), luogo da cui la donna e’ scomparsa nel pomeriggio di lunedi’ 18 aprile, e’ stata posta sotto sequestro. Dalle indiscrezioni che emergono, e’ possibile che Melania abbia lottato proprio a Ripe con il suo assassino, prima di essere uccisa con un fendente alla gola. Ma sono ipotesi ancora confermare. Nel bosco dove il cadavere e’ stato trovato, le forze dell’ordine sono arrivate martedi’ pomeriggio grazie alla telefonata di un anonimo, che poi pero’ si e’ scoperto essere un anziano, cercatore di tartufi, che per caso avrebbe scoperto il corpo mentre transitava nella zona. L’uomo sarebbe estraneo alla vicenda. Ieri, e fino a tarda notte, e’ stato sentito dai pm di Ascoli e Teramo, il marito della vittima, Salvatore Parolisi, caporalmaggiore dell’esercito, l’ultimo ad aver visto la moglie viva nel pomeriggio di lunedi’ scorso. I due erano sul pianoro di Colle San Marco per una scampagnata, insieme alla loro figlia di 18 mesi. Al momento comunque, non ci sono ancora persone iscritte nel registro degli indagati. Gli investigatori stanno svolgendo un lavoro di ricerca a 360 gradi sulla vicenda. Dal controllo dei dati del computer di Melania a quello della vita e delle relazioni della famiglia di origine, sia sua che del marito. Un ulteriore sopralluogo nel bosco della Casermette, area montana dove si tengono anche esercitazioni di tiro, e’ in atto stasera.
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