Sismi: e se il lombrico la sapesse lunga?


7d1de329c3799fb21L’Aquila – “Quando le rocce suonano, i lombrichi si muovono”. Strano ma vero! Almeno a qualcuno sembra. E’ infatti questo il nome del progetto del geologo colombiano Juan Manuel Gonzalez Castano di Pereira. Costui afferma, sulla base di studi da lui compiuti, che ci sarebbe una sicura relazione tra la fuga dei lombrichi e i terremoti.
Ne è sicuro anche Antonio Rosettini, uno studioso aquilano, il quale, ancora più convinto del fatto dopo le sue ricerche sul recente terremoto dell’Abruzzo, scrive: “Diversi giorni prima del sisma notammo una stranezza: la fuoriuscita in massa dei lombrichi, anche in giornate calde e asciutte, che nessuno riusciva a spiegare”.
Il comportamento degli anellidi da lui osservati, della specie “Amynthas corticis”, sarebbe addirittura in grado di rivelare “con molti giorni di anticipo” l’arrivo di terremoti di “magnitudo superiore al grado 4 della scala Richter”.
La ricerca del Castano ebbe inizio pochi giorni dopo il sisma di magnitudo 6.2 Richter che il 25 gennaio del 1999 colpì la città di Pereira, a 360 chilometri da Bogotà, causando più di 1.200 morti. Egli osservò lo strano comportamento di una moltitudine di lombrichi che, uscendo in tutta fretta dalla terra, sceglievano di fatto di morire poco dopo disidratati al sole; ha così pensato che poteva esserci una relazione tra questo comportamento e la scossa tellurica.
Per il Rossettini inoltre “il numero di lombrichi morti è un fattore determinante per stabilire magnitudo, epicentro e profondità del terremoto”. Egli trae addirittura conclusioni più ampie ed impegnative quando afferma che “se il sisma è molto vicino al luogo dove vivono i lombrichi, si possono avere fino a 35 giorni di preavviso; se invece è più lontano l’allarme ritarda per scendere a solo un paio di settimane”.
Di fronte a questi fatti ci si domanda se si tratti solo di una coincidenza che anche a L’Aquila questi animaletti siano come impazziti qualche giorno prima del 6 aprile e se ci possa essere una correlazione. Spingendosi avanti con la fantasia, sembrerebbe addirittura che ci sia la possibilità di compilare delle tabelle dove, in funzione del numero di lombrichi stanati dal sopravveniente terremoto (e successivamente morti per la disidratazione), si possano far corrispondere la magnitudo, l’epicentro e la profondità del terremoto, nonchè i giorni di attesa che seguiranno l’esodo dei lombrichi!
E’ comunque nostra costante opinione tener presente, in fatto di previsioni ed almeno allo stato attuale delle ricerche, che lo stesso Mercalli dopo il terremoto di Messina del 1908 (7,2 Richter – 85.926 vittime) ebbe a dire: “La sismologia non sa dire quando, ma sa dire dove avverranno terremoti rovinosi, e sa pure graduare la sismicità delle diverse province italiane. Quindi saprebbe indicare al Governo dove sarebbero necessari regolamenti edilizi più e dove meno rigorosi, senza aspettare che prima il terremoto distrugga quei paesi che si vogliono salvare”.
Comunque, la ricerca sulla prevedibilità dei terremoti continua nonostante gli esperti ci ripetano che è impossibile prevederli. L’unica soluzione possibile va pertanto sempre ricercata nel rispetto (obbligatorio) della normativa che, oltre a prevedere l’entità del rischio sismico di ogni Comune italiano, detta le regole di progettazione che, se applicate correttamente e fatte applicare, garantiscono la sopravvivenza delle costruzioni all’evento sismico e soprattutto l’incolumità della popolazione.
D’altra parte bisogna tener presente che per quanto terribile possa apparire lo scuotimento della Terra a chi ne faccia esperienza diretta, esso è in realtà un evento naturale diffuso come lo sono altri fenomeni naturali come il vento e la pioggia. I terremoti non sono infatti fenomeni così rari come generalmente si pensa; ogni anno infatti, in tutta la Terra, se ne verificano più di un milione e quindi mediamente circa tremila al giorno. Per contro, o per fortuna, la maggior parte di essi è quasi impercettibile ed inosservata in quanto apprezzabile solo da strumenti (sismografi) molto sensibili in grado di rivelarne l’esistenza”.
(Nella foto: Lombrichi intenditori di terremoti?)


23 Giugno 2009

Categoria : Scienze
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