Gran Sasso, verso la fine annunciata


(di G.Col.) – Il Gran Sasso (nella foto capovolto, come lo hanno ridotto) affonda tra debiti e figuracce, l’ultima delle quali l’ha segnalata Luigi Faccia: niente slalom “Lui e lei”, non si può tenere la manifestazione del 1 maggio perchè nessuno sa quando chiuderà la stazione turistica. Non è stato comunicato nulla. Neppure alla scuola di sci. Roba da matti, ma è così e non c’è da stupirsi. Il Centro turistico del Gran Sasso e chi gli sta “sopra” (supponiamo il Comune) non è mai stato capace di emettere una nota, scrivere due righe, manifestarsi e comunicare con l’esterno. Storia vecchia, contorno desolante ad una gestione funerea che ha portato alla morte della montagna aquilana, sostituita da un’altra montagna: di debiti. Oltre 7 milioni. Decisioni non se ne prendono, di vendere si parla soltanto, intanto un’altra stagione è comunque finita. Oggi, sera di venerdì santo, nessuno sa quando, dove e se si potrà sciare a Pasqua. Non è stato comunicato nulla. Silenzi penosi, maschere dietro le quali non c’è nulla. Orbite vuote come quelle dei visi di cartone al Carnevale di Venezia. Qualunque cosa accadrà, sarà meglio del momento attuale, sperando che a gestire la montagna venga qualcuno da fuori. Per carità, basta con le aquilanate. Ogni pensabile limite è stato superato. Chi sa cosa pensano – se pensano – a Palazzo Margherita (simbolo del Comune che fu) e al Centro turistico. Non sentono il dovere morale di chiedere scusa e farsi da parte tutti? O di cercare chi ha causato il disastro economico? Accumulare 14.000 milioni di lire di debiti è pur sempre un cataclismatico record.



22 Aprile 2011

Gianfranco Colacito  -  Direttore InAbruzzo.com - giancolacito@yahoo.it

Categoria : Editoriale
del.icio.us    Facebook    Google Bookmark    Linkedin    Segnalo    Sphinn    Technorati    Wikio    Twitter    MySpace    Live    Stampa Articolo    Invia Articolo   




Non c'è ancora nessun commento.

Lascia un commento

Utente

Articoli Correlati

    Nessun articolo correlato.