Decreto terremoto, ormai è legge


parlamento-italianoL’Aquila – Come era previsto e scontato, la Camera dei deputati ha approvato oggi il cosiddetto “decreto terremoto”, ovvero il piano di intervento e ricostruzione della zona abruzzese devastata dal terremoto. Il decreto è quindi legge. Il provvedimento non ha subito modifiche rispetto al testo licenziato in Senato a fine maggio. Approvato da un Consiglio dei ministri straordinario il 23 aprile a L’Aquila, il decreto dispone i primi interventi per la ricostruzione delle case distrutte dal sisma che ha devastato l’Abruzzo il 6 aprile scorso, causando quasi 300 morti.
Il governo ha garantito con il decreto la ricostruzione delle case distrutte al 100%, mettendo a disposizione un contributo a fondo perduto del valore di 150 mila euro o più, a seconda delle necessità. Il sostegno statale si concentrerà sulle prime case, ma il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha assicurato il finanziamento pubblico anche per le seconde case che si trovavano nel centro dell’Aquila.
Resta aperta la questione della differenza di trattamento tra i proprietari immobiliari residenti e i non residenti. Una lettura formale del decreto suggerisce che il sostegno pubblico sia limitato ai soli residenti. Secondo il governatore dell’Abruzzo, Gianni Chiodi, il problema sarà risolto a livello amministrativo con le ordinanze.
Il provvedimento ha suscitato polemiche tra le fila dell’opposizione, ma anche tra gli abitanti delle zone terremotate, che lamentano l’assenza di fondi adeguati per la ricostruzione. Il 23 aprile il governo ha indicato un fabbisogno finanziario di 8 miliardi in 5 anni per ricostruire le zone colpite. Il decreto prevede però maggiori oneri pari a 5,8 miliardi circa spalmati tra il 2009 e il 2032. Per il solo 2009 i fondi ammontano a 1,2 miliardi. Il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, ha spiegato in più occasioni che il governo integrerà il provvedimento con specifiche ordinanze di Palazzo Chigi.
Il grosso della copertura finanziaria del decreto attinge fondi da variazioni di bilancio, ovvero riallocazioni di spese pubbliche, e dal potenziamento del sistema di giochi e lotterie. Per il momento, si è appreso che le vendite del Gratta e vinci per il terremoto non vanno molto bene.


23 Giugno 2009

Categoria : Politica
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