Boati veneti, ora si esorta alla prudenza


L’Aquila – GABRIELLI CAUTO MA GUARDINGO SUL FENOMENO – Se non altro, almeno il terremoto dell’Aquila ha insegnato qualcosa. Secondo quanto riferisce on line Il Quotidiano d’Abruzzo, il capo della protezione civile, Franco Gabrielli, prefetto a L’Aquila dall’aprile 2009, avrebbe diffuso un vero e prudente “allarme sisma in Veneto”. Scorrendo il Mattinale di un gruppo di Informazione sul Soccorso di Protezione Civile e Difesa Civile su Facebook – riferisce il quotidiano – “ci siamo imbattuti nel bollettino che riportiamo qui in basso in versione integrale. Parla della possibilità che si verifichi un terremoto delle dimensioni simili a quello che ha colpito l’Aquila due anni fa, collegata al manifestarsi di boati avvertiti dalla popolazione in questi giorni. Ad affermare la possibilità che ciò accada non è un veggente o un interlocutore sensibile alle profezie che stanno dilagando sul web in vista del fatidico 11 maggio, bensì il capo della Protezione Civile ed ex prefetto dell’Aquila Franco Gabrielli che un mese fa, in visita nella zona, ha allertato i Comuni dove da mesi si verificano scosse per organizzarsi se l’evenienza dovesse diventare realtà.Un territorio, ci confermano dalla Protezione Civile Nazionale, molto simile per richio e sismicità alla zona aquilana”.
Fin qui quanto riferito dal giornale diretto da Del Giudice. Vuol dire che stavolta le autorità o almeno quella importante autorità che è il capo della protezione civile sono ben lontane dagli inviti alla calma e dai messaggi tranquillizzanti di cui si parlerà nel processo alla Commissione Grandi Rischi, il calendario a L’Aquila, imputati i vertici della geologia, della sismologia e della protezione civile (del 2009).
Naturalmente tutti si augurano solo che si tratti di un invito alla prudenza, e basta, cioè che il sisma non si verifichi in Veneto, e tanto meno con la forza di quello aquilano. Ma è apprezzabile – purtroppo solo adesso – che nessuno diffonda ottimismo fuori luogo. E che prudente per primo sia Franco Gabrielli, un a voce molto autorevole. I boati, di cui abbiamo parlato anche noi due mesi fa, non sono un buon segnale: vogliono dire che almeno una faglia è inquieta e in attività, benchè tremori non si manifestino in superficie o siano molto deboli. Gli eventi si susseguono, potrebbero portare ad un fenomeno più importante: esattamente come avvenne a L’Aquila, dove il sisma più forte fu preceduto per mesi da scosse premonitrici. Per questo diciamo: almeno il nostro sacrificio è servito a questo. Un prezzo enorme di dolore e devastazione. Il primo, se la gente fosse stata esortata alla prudenza, avrebbe potuto risultare almeno meno straziante.


22 Aprile 2011

Categoria : Cronaca
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