Il cinema è un affare: l’esempio del Piemonte
(di Carlo Di Stanislao) – Nonostante i tagli e le affermazioni di Brunetta, il cinema può essere non solo forma d’arte, ma anche un buon affare. Il 2010, ad esempio, è stato un anno d’oro per il cinema italiano, in forte contrasto con l’andamento generale dell’economia del Paese e nonostante l’accisa del governo sul carburante, con la scusa di doverlo sostenere. Tuttavia, come abbiamo già detto, il cinema nostrano alterna da sempre annate eccellenti a periodi bui e poco redditizi durante i quali i soli finanziamenti pubblici non possono bastare. Ecco perché creare un canale parallelo che abbia il duplice obiettivo di reperire fondi per le nuove produzioni e al contempo offrire a coloro che vorranno scommettere nell’industria cinematografica un buon margine di guadagno, è un atto di coraggio tanto necessario quanto lungimirante. Esempio luminoso in tal senso quello del Piemonte che, con FIP, società controllata da Film Commission Torino Piemonte, si offre da anni come ideale trait d’union tra le produzioni cinematografiche e i privati. Lo ha ribadito il 19 scorso Michele Coppola, assessore alla Cultura della Regione, il quale ha illustrato il tax credit esterno, una formula di finanziamento per produzioni cinematografiche che ricerca i capitali da imprese esterne alla “macchina cinema”, che è solo una grande novità , ma anche una vera e propria svolta per il settore. Paolo Tenna, amministratore delegato di FIP, lo ha fortissimamente voluto ed è orgoglioso di dire che “FIP ha già acquistato quote di 6 film che verranno girati sul nostro territorio tra l’estate e l’autunno prossimi. Per noi il cinema è un business per le aziende”. In questo modo o con varie, intelligenti sinergie, in Piemonte si è anche creato un canale parallelo che ha il duplice obiettivo di reperire fondi per le nuove produzioni e al contempo offre a coloro che vorranno scommettere nell’industria cinematografica un buon margine di guadagno. Lo dimostra l’interesse dimostrato da ICS – Istituto per il Credito Sportivo –, che da quattro anni finanzia attività legate alla cultura e ha voluto essere presente a questo tavolo, così distante dalle proprie attività, per mettersi a disposizione dei bisogni dei professionisti del settore. Nicola Borrelli, direttore generale per il Cinema del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, ha parlato di “procedura innovativa, all’avanguardia, inesistente in qualunque altro Paese del mondo. Coloro che investiranno in un film – spiega Borrelli – avranno l’assoluta certezza di rientrare nelle spese per il 40% dei fondi investiti, l’altissima probabilità di coprire il restante 60% e infine di guadagnare sull’investimento iniziale”. Il tutto grazie alla scrupolosità con cui FIP seleziona i progetti che beneficeranno del tax credit esterno e grazie alla partecipazione degli utili del film che saranno stabiliti nel contratto di associazione in partecipazione tra privato e casa di produzione. Insomma, più è forte il progetto (la casa di produzione e di distribuzione, l’importanza del regista e degli attori principali), più sono alte le probabilità di ottenere un forte ritorno economico dal proprio investimento. Il primo film ad essere co-prodotto con l’ausilio di questa formula è stato This Must Be The Place di Paolo Sorrentino, in concorso a Cannes. Sono inoltre al nastro di partenza altre 6 pellicole che affideranno al FIP e al tax credit esterno la speranza di incrementare i propri finanziamenti: la Fandango di Domenico Procacci realizzerà La delegazione, un road movie diretto da Sergio Rubini con Lino Banfi, Luciana Litizietto e lo stesso regista; la IBC Movie di Filippo Terzi girerà tra Torino e Dubai una commedia romantica con Fabio Volo; la Lotus Production di Marco Belardi cavalcherà l’onda del successo di Immaturi, con un secondo capitolo ambientato in Grecia (riconfermato in toto il cast: Raoul Bova, Ambra Angiolini, Ricky Memphis) e con una commedia diretta da Federico Moccia, tratta da una propria sceneggiatura originale; la Tramp Limited di Salvatore Sansonetti girerà tra Torino e Verbania una commedia con Ficarra e Picone nelle vesti di due improbabili guide turistiche; infine la Lumiere & Co. di Lionello Cerri girerà per la prima volta in Piemonte il nuovo film di Silvio Soldini, Il comandante e la cicogna (con Valerio Mastandrea, Alba Rohrwacher e Giuseppe Battiston). Una Regione che investe strategicamente sul cinema quale il Piemonte, che a tal fine si è dotata di strumenti di eccellenza, ha dunque buoni motivi per considerare con interesse che la sua imprenditoria guardi alla settima arte anche come a una buona occasione di investimento. Con la magia del grande schermo quale valore aggiunto. E, tanto per restare in Piemonte, è prossimo il primo ciak a Torino della’atteso Dracula di Dario Argento, con direttore della fotografia il grande Luciano Tovoli, che torna a lavorare con il re del thriller all’Italiana dopo Suspiria della’ormai lontano 1977. Il film sarà in 3D e protagonista sarà Rutger Hauer, olandese proprio come il personaggio del romanzo di Stocker. Per il cast si è fatto anche il nome di Gabriele Lavia, che ha già lavorato con Argento nell’indimenticabile Profondo rosso e in Non ho sonno, che da anni, ormai, si occupa solo di Teatro, con una parentesi, nel 2008, come presidente di giuria del Gran Premio Internazionale del Doppiaggio. Da quello che è trapelato il Dracula di Argento sarà una produzione italiana, francese e spagnola, girato in lingua inglese e avrà a disposizione un budget di circa 13,2 milioni di dollari. Per l’Italia ci saranno Roberto Di Girolamo e Gianni Paolucci della Multimedia Film, per la Francia Sergio Gobbi di Les Films de l’Astre e infine per la Spagna l’imprenditore televisivo Enrique Cerezo. Proprio Cerezo, oltre a co-finanziare il progetto, porterà con sé tre attori spagnoli (due donne e un uomo) e parte della troupe tecnica. Ha dichiarato Argento: “Il mio Dracula sarà un film pieno di sentimento perché Dracula è anche sentimentale. Dracula ama, odia con intensità, fascino e risoluzione, il che riflette il mio modo di fare cinema. Oltre a Dracula, ad affascinarmi è anche Mina, la donna che ama disperatamente più di ogni cosa e per la quale si sacrificherà”.
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