Terremoto: nuovi crolli e sgomberi
L’Aquila – Il forte terremoto di ieri sera, seguito da una scossa 3,8 ml alle 2,41 e questa mattina alle 10,35 da un’altra 3,5 ml (oltre ad altre numerose scosse intorno a 2 ml), ha provocato sicuramente nuovi danni. Alcuni sono già stati rilevati. A S.Giovanni di Cagnano Amiterno, sono state sgomberate alcune case lesionate e successivamente rioccupate. In numerosi edifici di Bazzano e Roio vi sono stati parziali crolli e nuove crepe sono apparse sui muri. Squadre di tecnici stanno verificando la stabilità di edifici che erano stati ritenuti agibili: insomma, si riprende non da capo, ma da buon punto. L’aspetto assurdo della situazione riguarda comuni, come appunto Cagnano Amiterno, che sono stati caparbiamente esclusi dal cratere sismico, pur avendo avuto danni e ben due tendopoli nell’area urbana. Cagnano fa parte del gruppo di comuni che protestano per questo, ma restano fuori dal cratere e dall’elenco dei 49 comuni colpiti. Sono Cagnano, Monrereale, Capitignano. Ironia della sorte, il terremoto è tornato a colpire proprio lì, spingendosi fino a Montereale che da alcuni giorni è stremato da continue scosse (anche rilevanti) con epicentro tra Abruzzo e Alto Lazio. Che la zona dell’Alta Valle dell’Aterno fosse a sicuro rischio, era ben noto, visto che uno dei punti “caldi” di questo interminabile terremoto si trova sui monti a pochi chilometri da Campotosto, Capitignano, Barete, e appunto Montereale e Cagnano Amiterno.
Quello in atto viene definito fenomeno rientrante nella dinamica consueta dello sciame sismico, e non nuovo allarme sismico. Come dire: le scosse, anche forti, sono normali. Difficile convincere la gente: ormai paura, depressione, sgomento, disperazione sono pane quotidiano e si fugge disperatamente anche dalle tendopoli, ad ogni scossa.
(Nella foto: Una delle tendopoli di Cagnano, ma il paese… non è nel cratere!)
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