TAR respinge ricorso contro SMI
Ortona – Il Tribunale Amministrativo Regionale ha rigettato il ricorso che voleva impedire la riattivazione dell’impianto della S.M.I. – Societa’ Meridionale Inerti, localizzato in contrada Taverna Nuova del Comune di Ortona per la raccolta di inerti in matrice cementizia contenenti amianto. E’ quanto comunica in una nota il direttore generale della SMI, Gianfranco Marrollo. “La sentenza – dice Marrollo – indica chiaramente che il procedimento seguito per l’autorizzazione dell’impianto S.M.I. e’ perfettamente valido e legittimo. La Legge Regionale n.36/2010 non si applica all’impianto della S.M.I. Lo studio epidemiologico eseguito dalla S.M.I. per la Valutazione di Impatto Ambientale e’ ritenuto sufficiente ai fini dell’autorizzazione dell’impianto, che non viene considerato come nuovo ma come impianto pre-esistente. La pronuncia del Tar ribadisce l’opportunita’ di mantenere attivo l’impianto S.M.I. per consentire una pronta e sollecita bonifica del territorio regionale da manufatti contenenti amianto come da Piano Regionale di smaltimento amianto approvato dalla Regione Abruzzo nel 2007″. La S.M.I. rende inoltre noto che: la gestione sara’ all’insegna della piu’ totale trasparenza attraverso il controllo degli enti preposti e della comunita’ interessata. Sara’ dato incarico di monitoraggio ad un prestigioso centro di ricerca nazionale in materia ambientale e epidemiologica. Lo SMI contribuira’ a eliminare le discariche abusive di amianto, provvedera’ allo smaltimento gratuito dell’amianto dai luoghi pubblici del Comune di Ortona frequentati da giovani e bambini, in primis le scuole e le strutture sportive; a stipulare convenzioni con le aziende produttrici di vino del territorio ortonese per lo smaltimento delle coperture in amianto presenti. La S.M.I. – Societa’ Meridionale Inerti – e’ una societa’ seria che opera da sempre nell’ambito della legalita’ e della trasparenza e ha come obiettivo primario la realizzazione di un impianto a ’5 stelle’ che non arrechi problemi alle colture e agli abitanti della contrada e che liberi l’Abruzzo da pericolose discariche abusive di amianto e da manufatti pubblici e privati contenenti amianto”.
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