Imperatori e città a colori
L’Aquila – Gianfranco Giuliante ha scritto a Luciano D’Alfonso: “Nel ringraziarti per l’invito che ho ricevuto a partecipare al convegno “Democrazie a colori”, mi scuso per un’assenza che vorrai trovare giustificata.
Mi intricava, peraltro, quell’immaginifico accostamento tra colori e democrazia. Riflettevo, infatti, che il colore esiste e si palesa attraverso la diseguaglianza e/o la diversità , mentre il principio fondante della democrazia è l’uguaglianza. Un ossimoro agrodolce che ci avrebbe consentito un confronto serrato! Anche perchè, per definire “i colori della mia città ideale” avrei saccheggiato Adriano (“costruire significa collaborare con la terra, imprimere il segno dell’uomo su un paesaggio che resterà modificato per sempre……quanta cura per escogitare la collocazione esatta di un ponte e d’una fontana, per dare ad una strada di montagna la curva piú economica che è al tempo stesso la piú pura!……costruire un porto significa fecondare la bellezza di un golfo. Fondare biblioteche è come costruire granai pubblici, ammassare riserve contro l’inverno dello spirito che, da molti indizi, mio malgrado, vedo venire”).
Se Adriano fosse imperatore e contestualmente “democratico” a me sfugge, ma sono certo che tra me, un “eretico incallito”, e te, un “democristiano impenitente”, avremmo trovato una mediazione possibile! Alla prossima occasione”.
Non c'è ancora nessun commento.