La notte in cui divenni vecchio


L’Aquila – DOMENICA DELLE PALME DEL 2009 – Pubblichiamo ancora questa intensa lettera, giuntaci ieri da un lettore che chiede – per riservatezza – di non essere nominato. Lo facciamo volentieri perchè è soltanto una riflessione, un’esternazione di sentimenti che forse sono di tanti altri giovani aquilani.
“La domenica delle Palme del 2009 ero andato alle Anime Sante per prendere un rametto da regalare a mia madre. Per me il ricordo è inchiodato a quella domenica, perchè durante la notte arrivò il terremoto (che non avevo mai sentito davvero) e divenni vecchio. Oggi continuo a invecchiare e non ho ancora 35 anni. In quella notte dopo la domenica delle Palme persi il mio breve passato e anche il presente. Il futuro non lo perde nessuno perchè ancora non c’è, ma può essere pensato buono, cattivo, accettabile, speranzoso oppure disperato. Per molti giovani e giovanissimi come me a L’Aquila, al momento, è disperato o quasi. Quella notte il terremoto del quale le istituzioni non ci avevano raccomandato di aver paura e di essere prudenti mi ha strappato ricordi, luoghi, persone, abitudini, amici, incontri di fine settimana e persino l’affetto di chi frequentavo, perchè molte persone sono cambiate, non sono più quelle di prima, ti sfuggono, non sorridono, non hanno voglia di essere come prima perchè non c’è un posto e un motivo per continuare ad esserlo. Questo vorrei dire alle autorità, alle istituzioni, a tutti: questa è la vera distruzione aquilana. Pietre e case non li vediamo più e sentiamo solo chiacchiere di ricostruzione, senza fatti: roba da politici che conosciamo bene. Fiera delle incapacità e degli appetiti di guadagno. Questo volevo dirvi e dire a tutti: invecchiamo in tanti di colpo e invecchiamo ogni giorno dopo due anni. Presto avremo cent’anni ma neppure 40 all’anagrafe. Qualcuno pensi a questo, invece di fare annunci, chiacchiere, promesse false, bugie elettorali. Tanto la prossima volta non so quanti aquilani andranno a votare, penso pochissimi. Scusate l’amarezza, forse a Pasqua bisognerebbe essere diversi, ma chi ci riesce”.


18 Aprile 2011

Categoria : Dai Lettori
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