UIL: proposte a Chiodi sulla Fiat


sevel-atessa1Pescara – L’incontro presso Palazzo Chigi del 18 giugno sul futuro degli stabilimenti Fiat in Italia ha aperto un confronto che proseguirà su tre tavoli, cui parteciperanno anche Sindacati e Regioni. Come Abruzzo, ci devono interessare tutti e tre i tavoli: a) mercato, occupazione, assetti industriali; b) ricerca e innovazione; c) componentistica.
“L’esigenza principale di Fiat è la razionalizzazione – dice per la UIL Abruzzo Roberto Campo – ma fortunatamente i suoi insediamenti in Abruzzo non sono sovrapponibili, possono anzi essere meglio integrati. L’esigenza primaria su cui Regione e Sindacati dovranno fare gioco di squadra è la salvaguardia dell’occupazione e degli assetti industriali del nostro territorio, ma sbaglieremmo se adottassimo un’impostazione solo difensiva. L’Abruzzo può costruire un progetto di altissimo profilo, capace di coinvolgere l’intero territorio regionale, spaziare dall’industria all’università e collegare il potenziamento qualitativo di Val di Sangro, la salvaguardia della realtà di San Salvo, la riscossa della Valle Peligna, la ricostruzione dell’Aquila, il processo di diversificazione dell’apparato produttivo Teramano. Il progetto della valorizzazione della filiera automotive e del Campus tecnologico di Val di Sangro richiede che si definisca finalmente la quota pubblica degli investimenti. Come Sindacati abbiamo sostenuto la priorità che questo progetto deve avere, considerandolo strategico per l’intera regione: nel ridisegno nazionale Fiat, l’Abruzzo diventa una delle cinque regioni capofila, leader nel settore dei veicoli commerciali e professionali leggeri” scrive Campo.
La crescita qualitativa della presenza Fiat in Val di Sangro (si passa dal solo manifatturiero all’innovazione e alla ricerca) non deve far dimenticare -continua il sindacalista – “l’esigenza di un aumento quantitativo della quota di indotto Sevel in Abruzzo (siamo ancora al 15% circa), con la possibilità di favorirne l’allocazione di una parte nella Valle Peligna, dando così concretezza al Protocollo per l’Abruzzo interno, non limitandosi a difendere lo stabilimento Magneti Marelli ma invertendo la tendenza alla deindustrializzazione di quel territorio. Inoltre, il recente accordo internazionale con Chrysler ci offre ulteriori opportunità, considerando che già dal 2004 la Wayne State University di Detroit ha scelto l’Abruzzo come sede per corsi estivi di lingua e cultura italiana e offre, in una sorta di scambio, a studenti scelti dall’Università dell’Aquila un corso gratuito di Toefl Test, il livello di conoscenza della lingua inglese richiesto agli studenti stranieri per l’ammissione a un corso di studio negli USA.
Il rafforzamento di questa esperienza con l’Università di Detroit va messo in collegamento con la ripresa di idee come quella avanzata dalla Fondazione Mirror del Politecnico d’Abruzzo, facendo incontrare le Facoltà di Economia di Pescara e di Ingegneria dell’Aquila con il Campus tecnologico Sevel-Honda, Micron, la Scuola di alta formazione Reiss Romoli e realtà industriali come la ATR di Colonnella, anch’essa gruppo Fiat, che produce componenti di altissimo valore tecnologico in carbonio per segmenti pregiati del mercato dell’auto (Ferrari, Maserati, Lamborghini). L’Università dell’Aquila non va semplicemente ripristinata, ma migliorata e potenziata, con un progetto integrato. Proporremo al Presidente Chiodi di attivare un momento di confronto con i Sindacati e Confindustria per preparare le proposte unitarie dell’Abruzzo ai tre tavoli Fiat”.
(Nella foto: Lo stabilimento Sevel in Val di Sangro)


22 Giugno 2009

Categoria : Economia
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